Il 45enne è morto un mese fa per un malore. Adesso in tanti chiedono di rendere onore alla sua grande generosità
Lo chiamavano il “gigante buono”, ne amavano il sorriso, la generosità, il grande senso dell’ironia. La vita non era stata buona con lui ma Alessandro Aimola aveva reagito dedicandosi agli altri. Quasi un mese fa, la notte del 27 maggio, il 45enne è morto a causa di un malore, mentre stava lavorando. L’addetto alla sicurezza della Caronte Tourist era di turno a bordo di una nave ma si è sentito male ed è morto. Per i colleghi, per gli amici, ma soprattutto per il mondo del volontariato la morte di Alessandro Aimola è stata un grande lutto.
Una vita dedicata agli altri
Da oltre 25 anni infatti Aimola apparteneva al mondo del volontariato, ed all’interno della Misericordia aveva ricoperto numerosi incarichi. Era anche presidente dell’associazione Rangers Guardie Zoofile. Adesso c’è chi propone che il ricordo del “gigante buono” non venga cancellato. L’idea è quella d’intitolare a lui uno spazio verde, una via, un sito simbolico, di realizzare una targa. Chi lo ha conosciuto sa che i suoi gesti hanno lasciato il segno e chiedono che questo ricordo venga in qualche modo reso concreto. L’assessore alla protezione civile Massimo Minutoli nel giorno della sua morte ne ha ricordato il sorrido e l’ironia, “ci lascia un vuoto dentro”.
Il ricordo di Alessandro
Nella pagina facebook della Protezione civile regionale è stato pubblicato questo post. “Il mondo del volontariato di Messina ha perso un importante contributo, quello di Alessandro Aimola, che da circa 25 anni apparteneva a questo ambito con importanti incarichi, venuto a mancare improvvisamente ieri sera. La vita è stata dura con lui, ma come in un perverso gioco delle parti, più la vita si è opposta ai suoi progetti, più lui è stato magnanimo nei confronti del prossimo. Chi lo ha conosciuto sa quanto Alessandro sia stato generoso con chi gli è stato accanto e, solo perché lui non avrebbe approvato, non citiamo i numerosissimi gesti di altruismo compiuti da questo “gigante buono”. Alla fine, la morte, ha prevalso ancora una volta sui tuoi progetti Alessandro, impedendoti, questa volta definitivamente, di realizzare i tuoi sogni. Sogni di una persona modesta e normale che, altro non avrebbe voluto che un po’ di serenità e di affetto formando, com’è legittimo per tutti, una famiglia dentro la quale donare e ricevere amore. Ciao Alessandro, mancherai tanto a tutti noi”.
Un mese dopo si fa strada l’idea di non dimenticarlo e di trovare il modo che il suo nome e la sua generosità vengano ricordate a Messina.