Dall’Amam alla Tarsu sino alle contravvenzioni: il Comune avanza «ingenti somme»

Dall’Amam alla Tarsu sino alle contravvenzioni: il Comune avanza «ingenti somme»

Danila La Torre

Dall’Amam alla Tarsu sino alle contravvenzioni: il Comune avanza «ingenti somme»

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venerdì 07 Dicembre 2012 - 16:25

Il commissario Croce spiega come recuperarle il prima possibile. Vediamo nel dettaglio i numeri riportati dall’ex procuratore capo e le misure che intende adottare

«Attualmente il Comune deve incassare ingenti somme». Così scrive il commissario straordinario Luigi Croce nel suo piano di risanamento (vedi articolo a parte) , confermando che l’ente non ha solo debiti, tanti debiti, ma anche crediti da riscuotere. E Croce, oltre ad elaborare uno schema relativo alle somme che il Comune dovrebbe avere in cassa ed invece non ha, spiega nella relazione come procedere per recuperarle il prima possibile. Vediamo nel dettaglio i numeri riportati dall’ex procuratore capo e le misure che intende adottare.

Palazzo Zanca avanza circa 28, 5 milioni di euro dall’Amam, che a sua volta nel proprio bilancio iscrive crediti nei confronti degli utenti di 70 milioni di euro. Considerata la persistente incapacità della società controllata dall’ente a recuperare i propri crediti, «il Comune di Messina per tale attività si dovrà surrogare con apposita delibera assembleare alla società controllata». Il recupero di tali crediti dovrà avvenire attraverso la Fire Spa, società di recupero crediti con la quale attualmente l’Amam è legata da un contratto ma i rapporti saranno tenuti direttamente dal commissario straordinario, che mira anche a fare chiarezza su un aspetto fondamentale e cioè se i crediti portati in bilancio dall’Amam siano tutti effettivamente riscuotibili. Il 70% delle somme incassate a seguito di tale operazione saranno trasferite al Comune per sanare il debito della società controllata con Palazzo Zanca, pari -come detto- a circa 28,5 milioni di euro.

Ci sono, poi, da recuperare i 12 milioni di euro per contravvenzioni al Codice della Strada, giacenti presso il Comando dei vigili urbani e relativi agli anni 2010, 2011 e 2012 per i quali non sono stati emessi ruoli. Il recupero dovrà avvenire mediante la Fire Spa o altra società di recupero crediti. Tale operazione, che dovrà svolgersi sotto la direzione ed il controllo di Croce, avrà una durata temporanea di un anno e avrà lo scopo si accertare, al fine di fare chiarezza, se i residui attivi per contravvenzioni al codice della Strada siano tutti effettivamente riscuotibili. Il Comune ipotizza di incassare, entro aprile 2013, 4 milioni di euro.

Il Comune di Messina dovrà recuperare anche i circa 29 milioni di euro per la Tarsu relativa all’anno 2012. La riscossione, secondo Croce, dovrà avvenire direttamente dall’Ufficio Tributi, avvalendosi della collaborazione di una società di recupero crediti che anticipi e versi immediatamente nelle casse comunali la somma di almeno il 30% dei 29 milioni di euro. Entro Aprile 2013, Palazzo zanca prevede di incassare la somma 11 milioni di euro.

La somma dei fitti non passivi non riscossi ammonta a 1 milione di euro. Croce è convinto che il recupero possa avvenire mediante la costituzione di un gruppo di lavoro che, organizzato e diretto dal Commissario straordinario, inizi tutte le attività stragiudiziali e giudiziali dirette al recupero di tali somme o al rilascio dell’immobile per morosità. E’ lecito ipotizzare – scrive l’ex magistrato – che tale operazione, entro aprile 2013, possa portare n cassa la somma di 400 mila euro.

L’ “accelerazione” sull’attività di riscossione proposta da Croce dovrebbe far incassare al Comune, entro Aprile 2013, 21,4 milioni di euro. Non si potranno purtroppo fare rientrare tra le somme riscuotibili quelle per oneri concessori di urbanizzazione e per sanatorie. «Al momento –scrive Croce- non è possibile quantificare le somme da incassare e che sono in qualche modo collegate all’attività urbanistica. E’ certo che particolare attenzione meritano le domande di sanatoria presentate e che se evase potrebbero incrementare sensibilmente le entrate comunali . In generale l’attività del Dipartimento Urbanistica deve essere migliorata ed ottimizzata». (Danila La Torre)

11 commenti

  1. NON HO CAPITO? MA DOVEVA VENIRE CROCE,PER SCOPRIRE QUESTI CREDITI? MA I SUOI PREDECESSORI,OLTRE CHE FARE FESTE CON ARANCINI E PIZZETTE CHE HANNO FATTO?

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  2. “Ci sono, poi, da recuperare i 12 milioni di euro per contravvenzioni al Codice della Strada, giacenti presso il Comando dei vigili urbani e relativi agli anni 2010, 2011 e 2012 per i quali non sono stati emessi ruoli.”

    DOMANDA : CHI O CHE COSA HA IMPEDITO CHE DETTI RUOLI VENISSERO EMESSI ??? A CHI, DEL COMUNE DI MESSINA SPETTAVA CURARE L’EMISSIONE DEI RUOLI ? PERCHE’ QUESTI RUOLI NON SONO STATI EMESSI ?????????

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  3. Cittadini messinesi, aprite gli occhi. I soldi da recuperare, in buona parte, faranno nascere molti contenziosi che il Comune, probabilmente, rischia di perdere. Vediamo il perchè: La TARSU non è una somma certa ed esigibile. Infatti, come stabilto dalla Cassazione e non conteggiato dal Comune di Messina, bisogna togliere l’iva dallo smaltimento rifiuti. E nonostante le pronunce della stessa Cassazione, oltre alle pronunce delle Commissioni Tributarie, il Comune fa finta di nulla. Fate ricorso e lo si vince poichè, come già detto, le somme non sono certe ed esigibili. Andiamo, poi, alle multe. Se sono state fatte per non aver pagato il tagliando nei parcheggi a pagamento, le multe sono nulle. Infatti, come anche ammesso dal Comandante Ferlisi, già dal 2010 vi sarebbe una determina (o delibera) che annulla i parcheggi su ambo i lati. Ma, per il Comune di Messina, le sentenze della Cassazione, del CGA della Sicilia e dei Giudici di Pace sono acqua fresca. Non parliamo poi della nullità dei parcheggi a pagamento in quanto, il gestore (l’ATM) dovrebbepagare la TARSU. Non lo dice Giuseppe Rodi ma la Cassazione. I supremi Giudici hanno stabilito che la TARSU è dovuta, dal gestore, perchè sottrae un’area pubblica all’uso della collettività. Ops … dimenticavo. Ci sono i crediti non riscossi dalla ex SERIT SICILIA SpA oggi RISCOSSIONE SICILIA. No, mannaggia a me, dimenticavo … le notifiche sono nulle in quanto la maggior parte non eseguite in confromità (infatti è stata riconosciutà la nullità delle notifiche eseguite a mezzo poste italiane o altra posta privata) di legge o eseguite oltre i termini di legge (120 giorni dall’iscrizione a ruolo). Allora, facciamo due conti alla mano, il Comune avanza un pandemonio di soldi ma, come successo in passato, con i ricorsi perde spesso e quindi paga anche le spese legali oltre a non recuperare parte dei soldi. Cosa dire? Il Commissario regionale, dr. Luigi Croce, diversamente, avrebbe dovuto recuperare l’iva non dovuta dal Comune (per effetto della direttiva 112/2006/CE. Qui stiamo parlando di somme certe ed esigibili perchè devono corrisponderle i fornitori che poi potranno chiedere il rimborso allo Stato. Stiamo parlando di qualcosa come qualche milione di euro. Ovviamente Giuseppe Rodi, che aveva offerto la propria disponibilità, è personaggio scomodo e, quindi, non lo si può ritenere attendibile. Intanto, proprio su mia iniziativa, un Comune della provincia di Messina sta portando avanti il recupero IVA e, pur essendo un piccolo Comune, potra recuperare alcune centinaia di migliaia di euro e sanare il bilancio. Meditate gente, meditate, portare crediti (presumibilmente esigibili ma forse inesigibili) può allungare l’agonia ma, quando diventano inesibili (anche per l’eventuale prescrizioni) la situazione diventerà ancora più grave e più nfossata di ora.
    Giuseppe Rodi

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  4. li paghiamo con il xxxxx queste tasse mi dica lei crocecome puo’pagare uno che non percepisce lo stipendio? E poi perche’ non recuperate quei soldi che i politici fino ad oggi hanno rubato

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  5. Salvatore Vernaci 8 Dicembre 2012 11:09

    E’ molto grave la situazione illustrata dal Commissario Straordinario dott. Luigi Croce. E’ grave altresì la responsabilità, soprattutto erariale per le somme andate in prescrizione, che incombe sui Dirigenti ed i Funzionari responsabili del servizio gestione delle entrate, cui sono state affidate dal piano esecutivo di gestione i vari servizi. Spettano, infatti, ai Responsabili dei vari servizi tutte le attività di progettazione, gestione e realizzazione per il conseguimento del risultato, ivi comprese quelle di istruttoria, di verifica, di controllo, di riscossione, di liquidazione, di accertamento e di irrogazione delle sanzioni. Essi avrebbero dovuto predisporre i ruoli, apporvi il visto di esecutività per la riscossione dei tributi e delle altre entrate. Questi sono adempimenti che non spettano né al Sindaco, né agli Assessori,bensì ai Dirigenti. Il D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 ha fissato le attribuzioni e le competenze dei Sindaci i quali sovrintendono al funzionamento dei servizi e degli uffici e dell’esecuzione degli atti,ma hanno solamente poteri di indirizzo e di controllo politico- amministrativo; mentre la gestione amministrativa, finanziaria e tecnica è, per legge, attribuita ai dirigenti mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. Sono i dirigenti direttamente responsabili, in via esclusiva, in relazione agli obiettivi dell’ente, della correttezza amministrativa, della efficienza e dei risultati della gestione.I Dirigenti dei Servizi responsabili delle singole entrate avrebbero dovuto richiedere e poi, eventualmente, contestare il mancato pagamento delle somme dovute, mediante comunicazione scritta, notificata ai sensi degli articoli 137 e seguenti del codice di procedura civile o mediante plico raccomandato con avviso di ricevimento; richiedendo la somma dovuta e gli eventuali interessi accessori o sanzioni, concedendo un termine perentorio per il pagamento e delle relative modalità.
    Se vi sono stati colpevoli ritardi e/o omissioni nella mancata riscossione delle somme “eccezionali” indicate dal Commissario, per i Dirigenti ” mala tempora currunt”.

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  6. gentile corrispondente,
    trovo molto interessante il Suo punto di vista.
    Vorrei capire meglio un dettaglio :
    Fra organi politici ed organi gestionali vi è distinzione normativizzata ex art. 16, 1? comma, lett. e) ed art. 17, 1? comma, lett. d) del D. Leg.vo n. 165/2001 ed art. 97, 4? comma, del T.U.E.L. n. 267/2000.
    Ora, in buona sostanza : in che misura al Sindaco si può imputare la “culpa in vigilando” sull’operato dei dirigenti ?

    GRADIREI UN SUO ILLUMINATO PARERE.

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  7. ART.21 COSTITUZIONE. E’ una materia complessa e opinabile, per specialisti, noi possiamo rifarci alla lettura delle fonti, in questo caso un presidente onorario della corte dei Conti. Se scorriamo il testo Unico,una fonte di responsabilità per il Sindaco è quella connessa ai suoi poteri di vigilanza sulla organizzazione del comune, il cui mancato esercizio può determinare il danno per colpa dell’apparato o disservizio. Ciò può avvenire nel caso in cui il Sindaco, non sia intervenuto su una organizzazione comunale macroscopicamente irrazionale e sbilanciata sì da dar luogo, ad esempio, a grandi ritardi nel far fronte alle richieste dei cittadini. Un’altra forma di responsabilità è correlata al potere del Sindaco di attribuire e definire gli incarichi dirigenziali. Trattasi di materia assoggettata di recente a forti restrizioni, derivanti alcune direttamente dalla legge, altre dalla giurisprudenza anche costituzionale (si ricordi il noto problema dello spoil system). La legge 20/1994 ha una singolare formulazione in quanto parla di “competenza propria degli uffici tecnici e amministrativi” (che dovrebbero quindi essere i soli responsabili in quanto “competenti”) e poi parla di non estensione di responsabilità ai politici che li abbiano approvati, autorizzati o consentiti (e quindi anche loro sarebbero “competenti”). La norma, alla fine, è stata interpretata nel senso che gli organi politici sono responsabili dei propri atti quando il loro intervento sia richiesto dalla legge anche se le loro decisioni si
    appoggiano su pareri, relazioni, proposte di organi amministrativi o tecnici. Solo allorché si tratti di materie di particolare difficoltà tecnica e/o giuridica, di modo che
    solo il tecnico o il “giurista” dipendente comunale possa capire a pieno il significato e il contenuto del provvedimento da adottare, la responsabilità non può estendersi ai politici che in buona fede, e quindi nella impossibilità di capire la erroneità dell’atto, abbiano
    approvato, autorizzato o consentito l’esecuzione del medesimo.
    Possiamo consigliare a chi ambisce governare Messina di avere un esperto in materia e tenere gli occhi senpre aperti.

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  8. ART.21 COSTITUZIONE. Il Regolamento Comunale sulla tassa smaltimento dei rifiuti è superato dalle leggi, non tiene conto, per dirne una, della 296/2006, in relazione agli ACCERTAMENTI, inoltre è superato dalle nuove tecnologie, che ci permettono di abbattere i tempi degli iter di istruzione. Sotto l’aspetto informatico, cosa aspettarsi da un Comune, dove in organico, il più giovane ha più di quarant’anni, e tranne per un gruppo ristretto, si utilizza il PC come una macchina da scrivere. E’ sull’art.20 del Regolamento, quello sull’AVVISO DI ACCERTAMENTO, che voglio attirare l’attenzione. A partire dal 1 gennaio 2007 gli avvisi di accertamento in rettifica e d’ufficio devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati. Entro gli stessi termini devono essere contestate o irrogate le sanzioni amministrative tributarie. Il suddetto termine quinquennale è stato introdotto dalla Legge 296/2006, in vigore dal 1 gennaio 2007. Quindi il primo gennaio 2013, tra qualche giorno, SARANNO SALVI dagli accertamenti, chi conosce bene Leggi,( il Regolamento è superato, sarebbe il caso di aggiornarlo) e sa della scarsa produttività ed efficacia del dipartimento TRIBUTI, sono i messinesi, che avevono l’obbligo di denunciare entro il 20 GENNAIO 2006, per i quali scadranno i CINQUE ANNI, il 31 DICEMBRE 2012. Un bel regalo di Natale e una beffa, per chi come un CUNTRASTU ha denunciato i reali metri quadri dell’abitazione ed è stato fedele nella dichiarazione, anche nei casi di variazione, come non essere più single dopo la prima denuncia di occupazione.

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  9. ART.21 COSTITUZIONE. Romolo Dell’Acqua,ex dirigente del DIPARTIMENTO TRIBUTI, attraverso la Serit Sicilia mi notificò a metà novembre 2012 la cartella di pagamento della TARSU 2011, rese esecutivo il ruolo ad aprile 2012. Il Regolamento Comunale prescrive l’obbligo ai cittadini di fare la denuncia entro il 20 GENNAIO dell’anno successivo all’inizio dell’occupazione o conduzione dell’immobile, data valida anche per le denunce di variazione e per le rettifiche delle condizioni di tassabilità, mentre il DIPARTIMENTO TRIBUTI ha tempo fino al 15 DICEMBRE di provvedere per l’iscrizione al ruolo. Il Regolamento da la possibilità di versare l’importo in un’unica rata, entro 60 giorni dalla notifica, quindi nel mio caso GENNAIO 2013, mentre in caso di pagamento in 4 rate, le scadenze sono GENNAIO, MARZO, MAGGIO, LUGLIO 2013. In definitiva il DIPARTIMENTO TRIBUTI, incassa un RUOLO, di cui non c’è denuncia di variazione al 20 gennaio, a partire da gennaio per finire a luglio 2013, cioè 19 mesi dalla fine del 2011,anno di riferimento della TARSU. Non sappiamo nulla su QUANDO e QUANTO,la SERIT riversa al TESORIERE, circa gli importi riscossi per conto del Comune, se tutto va bene a fine 2013. L’iter della TARSU 2011,si completa a fine 2013, DUE ANNI DOPO. Paga per tutti Romolo Dell’Acqua, ma chi sono i Responsabili del Servizio, cui l’ex Dirigente ha affidato le COMPETENZE, la legge sulla TRASPARENZA vi permette di conoscerli, basta navigare nel SITO WEB di Palazzo Zanca.

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  10. ART.21 COSTITUZIONE. Ho cancellato i nomi dei responsabili di servizio dai miei commenti, perchè noi messinesi non siamo pronti alla TRASPARENZA, e i nostri concittadini di Palazzo Zanca sono tibutanti a far conoscere al grande pubblico il ruolo importante, che hanno nella struttura organizzativa del Comune. Questo non vale per i DIRIGENTI, la loro posizione è alla stregua degli amministratori politici. La ragione più importante è il rispetto che ho per le loro famiglie, in un momento in cui il Municipio è nella bufera dei giudizi negativi di tutta la cittadinanza.

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  11. Si potrebbero utilizzare anche dati emersi dal censimento. Ma l’Amam dal canto suo dovrebbe emettere le bollette ad interventi regolari,non a gettito continuo, come ha fatto finora, rendendo impossibile agli utenti verificare se hanno debiti o crediti

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