L'assessore alla Cultura lancia un progetto ambizioso e che dieci anni fa ha sperimentato quando era alla guida del Parco dell'Aspromonte. Perna vuole una moneta tutta messinese, venerdì 20 a Palazzo Zanca ci sarà un convegno per illustrare il progetto.
Una moneta tutta messinese che ovviamente non sostituirà l’euro, ma che nelle intenzioni dovrà diventare un punto di forza per la città e tratto distintivo di messinesità. L’idea è dell’assessore alla Cultura Tonino Perna che è pronto a lanciare un esperimento molto ambizioso, che ha già sperimentato quando era presidente del Parco dell’Aspromonte coniando l’Eco-Aspromonte. Secondo l’esponente della giunta Accorinti, la moneta complementare porterebbe benefici diretti ai cittadini e naturalmente anche alle casse comunali, mettendo in moto un circolo virtuoso che consentirebbe di far girare l’economia in modo diverso rispetto a come siamo abituati.
“Nel mondo ci sono circa cinquemila monete complementari che funzionano benissimo e la storia insegna che nelle diverse epoche proprio grazie a queste monete molte comunità sono riuscite a sconfiggere i periodi di crisi” ha spiegato Perna. L’idea si divide in due step. Un prima tappa a breve termine per iniziare a introdurre questa nuova moneta per i turisti e i croceristi che sbarcano a Messina e che così avrebbero a disposizione una moneta con un valore anche fortemente messinese, da spendere in negozi e servizi che saranno convenzionati. In una seconda fase la moneta messinese verrebbe estesa a tutti i cittadini.
Progetti, idee e obiettivi saranno presentati alla città il prossimo venerdì 20, dalle ore 10 alle 13, durante il convegno“Moneta Complementare Messinese, un'opportunità dietro la crisi”, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca. L’iniziativa è stata illustrata oggi, insieme all’assessore c’erano le consigliere di Cambiamo Messina dal Basso, Lucy Fenech e Ivana Risitano, e alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle che ha sposato il progetto.
“Oggi parte un processo ambizioso – ha dichiarato l'assessore Perna – finalizzato alla creazione di un circuito virtuoso con l'obiettivo di raggiungere un'autonomia locale e risollevare l'economia. Le banconote da mettere in circolo avranno la medesima validità dei voucher a scadenza. Tagli, che comunque saranno piccoli, nomi e scelta grafica delle banconote avverranno attraverso un metodo partecipativo con cittadini, associazioni ed enti, che sosterranno l'iniziativa del Comune. In un primo momento, per avviare l'iniziativa, si procederà alla costituzione di banconote con scadenza ravvicinata e poi si proverà a farle scambiare a decorrere da una certa data. Il loro utilizzo consentirà di ricevere servizi, prestazioni ed altro, come già avvenuto in altre località nazionali ed europee”.
A credere nella moneta i Movimenti 5 Stelle – M.U. "Grilli dello Stretto" e Cambiamo Messina dal Basso, il gruppo E.E.V. Italia (Economia Etica e Valore Italia), con la collaborazione della Biblioteca Fiori Gialli e dell'Associazione "Fior di Loto", che collaboreranno per mettere in rete tutti gli imprenditori agricoli, commerciali, industriali, di servizi, artigiani, lavoratori autonomi, professionisti, fondazioni, onlus, affinché accettino il programma di introduzione di una moneta locale, stipulando un Patto Territoriale.
Il meeting di venerdì 20, presieduto dal professor Nino Galloni, che farà un'introduzione sul tema "Le monete locali per battere la crisi", prevede l'intervento del dott. Fabio Germana su "Impariamo a creare una crisi economica"; la presentazione del "Progetto della Moneta Complementare Messinese" a cura dell'assessore Perna; i saluti degli esponenti dei movimenti cittadini aderenti e il dibattito con il pubblico.
Parte della prefazione dell'assessore Perna è stata estratta dal libro di Giovanni Stasi "Moneta Locale contro la crisi" e recita "….. oggi abbiamo raggiunto un altissimo livello di meccanizzazione/robotizzazione che consentirebbe di produrre beni e servizi essenziali con poco lavoro, ma nel nostro tempo questo ideale a portata di mano ci sembra così lontano. La ragione la si trova in quello strano oggetto del desiderio chiamato denaro. Solo riappropriandoci del denaro noi possiamo compiere questo salto di civiltà, se non vogliamo cadere nella guerra tra poveri e nel disastro sociale. Le monete locali sono la chiave per intraprendere il nuovo cammino che può portare le comunità locali a riappropriarsi del denaro. Sono oltre 6.000 le monete locali nel mondo, che vanno in questa direzione. Il successo o il fallimento di queste esperienze di gestione locale del denaro a fini sociali dipende molto dal livello di coscienza delle comunità locali, dal ruolo degli enti locali e dalla creazione di reti fiduciarie. Dovunque si è creato un capitale sociale sufficiente queste esperienze sono riuscite a ridurre la disoccupazione, a migliorare i servizi pubblici e a rendere più vivibili le città. La moneta locale è uno strumento per accrescere l'autonomia e l'autogoverno della comunità locale".
Questo perché non avete capito cos’è la moneta!
Studiare Menger e von Mises, tanto per cominciare. Grazie.
Questo perché non avete capito cos’è la moneta!
Studiare Menger e von Mises, tanto per cominciare. Grazie.
Correva l’anno 2003:
http://www.repubblica.it/2003/l/sezioni/cronaca/ecoaspro/ecoaspro/ecoaspro.html
Chissà quanto sono diventati bravi da quelle parti, dopo 11 anni… oooops!
Correva l’anno 2003:
http://www.repubblica.it/2003/l/sezioni/cronaca/ecoaspro/ecoaspro/ecoaspro.html
Chissà quanto sono diventati bravi da quelle parti, dopo 11 anni… oooops!
ma su questo sito si può scrivere la parola “minchiata” per comporre la frase “ennesima minchiata col botto di questi geni che credono di vivere altrove”?
sicuramente in linea teorica (e in altre realtà anche in linea pratica) queste soluzioni sono percorribili (anche se mai di successo). personalmente storco il naso e sono contrario anche solo a pensare a ciò che ci riporta al baratto, e dunque indietro di centinaia di anni (studiarestudiarestudiare).
temo che da noi il successo della moneta locale sarà quello che ha avuto il pedibus (o piedibus che dir si voglia)… l’unico modo per fare funzionare per un pò l’esperimento è quello di “regalare” dei tesoretti di moneta locale a chi ne fa richiesta (come deciso in quasi la totalità dei casi – circa 5.000 – finora registrati e, quasi tutti, miseramente falliti).
ma gli uomini (e le donne)che non hanno 80 euro per un cero… i soldi per partire dove li prendono? ai posteri l’ardua sentenza…
non è una questione di civiltà, ma di capacità (oggi totalmente assente) di comprendere una linea di priorità e dare il giusto valore alle cose…
messina finirà nuovamente sui giornali per conferenze stampa su iniziative belle bellissime pensate da persone brave bravissime. poi sarà colpa degli altri, incivili/incapaci/ignoranti/buddaci/etc.etc., se il flop dell’iniziativa sarà completo…
ma su questo sito si può scrivere la parola “minchiata” per comporre la frase “ennesima minchiata col botto di questi geni che credono di vivere altrove”?
sicuramente in linea teorica (e in altre realtà anche in linea pratica) queste soluzioni sono percorribili (anche se mai di successo). personalmente storco il naso e sono contrario anche solo a pensare a ciò che ci riporta al baratto, e dunque indietro di centinaia di anni (studiarestudiarestudiare).
temo che da noi il successo della moneta locale sarà quello che ha avuto il pedibus (o piedibus che dir si voglia)… l’unico modo per fare funzionare per un pò l’esperimento è quello di “regalare” dei tesoretti di moneta locale a chi ne fa richiesta (come deciso in quasi la totalità dei casi – circa 5.000 – finora registrati e, quasi tutti, miseramente falliti).
ma gli uomini (e le donne)che non hanno 80 euro per un cero… i soldi per partire dove li prendono? ai posteri l’ardua sentenza…
non è una questione di civiltà, ma di capacità (oggi totalmente assente) di comprendere una linea di priorità e dare il giusto valore alle cose…
messina finirà nuovamente sui giornali per conferenze stampa su iniziative belle bellissime pensate da persone brave bravissime. poi sarà colpa degli altri, incivili/incapaci/ignoranti/buddaci/etc.etc., se il flop dell’iniziativa sarà completo…
ma finitela
ma finitela