TaoArte e TaoFilmFest, i lavoratori: "Avanziamo decine di stipendi. Chi specula sulla nostra pelle?"

TaoArte e TaoFilmFest, i lavoratori: “Avanziamo decine di stipendi. Chi specula sulla nostra pelle?”

Rosaria Brancato

TaoArte e TaoFilmFest, i lavoratori: “Avanziamo decine di stipendi. Chi specula sulla nostra pelle?”

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venerdì 14 Ottobre 2016 - 22:04

In attesa che il Comitato Tao Arte decida a chi affidare le prossime edizioni del Taormina Film Festival, i lavoratori stagionali fanno sentire la loro voce: "Ad oggi avanziamo decine di stipendi degli ultimi 3 anni. Come ha potuto il sindaco Giardina autorizzare l'affido diretto all'Agnus Dei senza averne alcun introito ed arrecando danno al Comitato?"

Tra passerelle, star e lustrini, c’è chi si è scordato di chi, materialmente, con impegno e fatica, ha contribuito alla riuscita delle manifestazioni di Taormina Arte e Taormina Film Festival, senza percepire però gli stipendi: I LAVORATORI.

Mentre il Comitato di Tao Arte, tra non poche polemiche, si appresta a dare in gestione l’edizione 2017 (e successive) attraverso un avviso di manifestazione d’interesse alquanto opinabile, i lavoratori di Tao Arte, attraverso l’avvocato Felice Panebianco mettono nero su bianco alcuni dettagli forse ai più sconosciuti.

“Scrivo questa nota in qualità di procuratore legale di diversi creditori del Comitato Taormina Arte- scrive Panebianco- tra i quali i lavoratori stagionali, quei tecnici che, con le loro professionalità e il loro impegno, hanno permesso ogni anno il regolare svolgimento delle varie manifestazioni svoltesi nella magnifica cornice del Teatro Antico di Taormina (nonostante le innumerevoli difficoltà e manchevolezze, sia economiche che organizzative). Non è passato inosservato il clamore mediatico riguardante le “discusse” gestioni del Taormina Film Festival, affidate negli ultimi anni senza alcuna gara dal Comitato Taormina Arte, titolare di tale importantissimo brand”.

Stando a quanto emerso nelle ultime settimane, anche attraverso le interrogazioni dei consiglieri Eugenio Raneri (di Taormina) e Piero Adamo (Messina) e del deputato regionale Coltraro, il quadro emerso sulle ultime gestioni di Taormina Film Festival, targate Agnus Dei-Tiziana Rocca avrebbe suscitato non poche perplessità e interrogativi. Il Comitato di Tao Arte avrebbe lasciato totale “carta bianca” all’organizzazione, delegando rapporti con istituzioni e sponsor e lasciando all’Agnus Dei tutti i contributi, le sponsorizzazioni e gli incassi.

“Stando a quanto emerso, non solo il Comitato non avrebbe ottenuto alcun adeguato ritorno economico dall’affidamento di una delle più importanti manifestazioni di livello internazionale, ma addirittura sembrerebbe che il Comitato, con tale concessione pluriennale, abbia subito un danno! I miei assistiti hanno svolto in questi anni attività anche a favore del Taormina Film Festival, su incarico del Comitato Taormina Arte, loro datore di lavoro. Ad oggi non sono state ancora liquidate decine di mensilità afferenti gli ultimi tre anni di lavoro ed è facile immaginare il loro stato emotivo (padri di famiglia, quasi sempre monoreddito), in particolare dopo aver appreso dalla stampa degli introiti “milionari” – tra finanziamenti pubblici e privati – del Festival, ottenuti (anche) grazie al loro impegno”.

Dietro la riuscita di ogni manifestazione, è bene ricordarlo, non ci sono solo le star o gli ospiti di livello internazionale ma ci sono quelle risorse preziose che fanno sì, con il loro impegno, che ogni cosa vada nel modo migliore. Eppure i lavoratori di Taormina Arte stanno pagando più di tutti il “tramonto” di un’esperienza che ha portato il nome delle nostre terre in tutto il mondo. Non hanno certezze sul futuro ma soprattutto non hanno certezze neanche sui crediti, sugli stipendi arretrati.

Sapere che il Comitato di Taormina Arte ha abdicato al suo ruolo, che è anche quello di portare sviluppo e occupazione, per questi lavoratori è un’amarezza in più.

A maggior ragione se gli introiti, pochi o tanti non importa, non sono rimasti in Sicilia né sono finiti nelle casse del Comitato, neanche in minima parte, dal momento che gli stagionali avanzano decine di stipendi.

“Come è stato possibile che da una tale lucrosa manifestazione il “proprietario” del brand, ossia il Comitato Taormina Arte- scrive ancora l’avvocato Panebianco- non abbia ottenuto adeguati ritorni economici e, anzi, debba ad oggi ancora soddisfare le legittime pretese dei lavoratori e di tanti altri creditori? Come ha potuto il Sindaco di Taormina, Dott. Eligio Giardina, quale legale rappresentante del Comitato, autorizzare tale affido diretto in questi anni arrecando un evidente e grave danno al Comitato? Vi è il rammarico per tutta questa vicenda e per le (vane purtroppo) attese dei lavoratori, calpestati nel loro basilare diritto al regolare pagamento delle spettanze dovute. Si proseguiranno, in maniera più convinta, i giudizi in corso nei confronti del Comitato Taormina Arte e dei suoi componenti, valutando altresì eventuali azioni nei confronti del legale rappresentante, Dott. Giardina, per i danni subiti dal Comitato e, quindi, indirettamente, dai creditori”.

Tutto questo, questo pesante fardello di amarezza, da parte di lavoratori che, nonostante l’impegno sono stati costretti a rivolgersi in tribunale per recuperare le loro legittime spettanze, tutto questo nella manifestazione d’interesse per le gestioni future di TaoFilmFest non c’è. Ma un amministratore che abbia a cuore l’interesse del territorio e della sua gente, dovrebbe mettere al primo posto anche questo. Sacrificherà forse qualcosa, un lustrino o un vip in meno, ma svolgerà fino in fondo quel dovere che chi governa la cosa pubblica ha: dare risposte alla sua terra.

Nel tracciare entusiastici bilanci del passato bisognerebbe ricordare anche chi non è stato pagato. Anche se non è famoso come Richard Gere.

Rosaria Brancato

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