La sindacalista Clara Crocè denuncia le troppe disfunzioni organizzative e immotivati passaggi di livello. Le lacune del servizio non sono attribuibili alle mancanze o alle inefficienze dei lavoratori
Come se non bastassero i già tanti problemi che affliggono il settore dei rifiuti, a Messinambiente esplode anche la rivolta sindacale. In un’azienda piena di difficoltà, di cui non si conosce neanche il futuro, la ciliegina sulla torta è l’aria di bufera che tira dal fronte dei lavoratori.
La Fp Cgil annuncia di aver dato mandato ai propri legali di presentare una denuncia contro i vertici della società Messinambiente per comportamento anti sindacale. Per comprendere meglio alcuni passaggi basta fare un piccolo passo indietro e tornare con la memoria ai giorni scorsi, giorni in cui imperversava il dibattito sulla gestione dei servizi e sull’inefficienze del sistema. La sindacalista vuole precisare che molte delle lacune del sistema non dipendono da mancanze o inefficienze dei lavoratori, bensì da una pessima organizzazione del lavoro: «Il disastro che si vede in giro – ha commentato la Crocè – non è una colpa ascrivibile al personale, ma a chi negli anni ha gestito la società, compresi gli attuali vertici. Dispiace molto constatare che ancora nessuno di coloro che hanno occupati i “piani alti” dell’azienda non abbiano risposti dei danni causati ai dipendenti e ai cittadini».
Il sindacato, in particolare, pone l’accento sui problemi legati alle modalità di programmazione dei turni di lavoro ed evidenzia come alla Messinambiente la cosa che riesca meglio sono i continui ed immotivati trasferimenti e passaggi di livello ad personam. «Non intendiamo apprendere più dall’esterno notizie che invece dovrebbero essere frutto di una precisa e scrupolosa attività di concertazione. In troppe occasioni – conclude la Crocè – la società ha mostrato di adottare dei provvedimenti in modo unilaterale, violando le basilari regole delle relazione sindacali e dimenticando, forse, che gli istituti contrattuali vanno rispettati. Lo abbiamo detto più volte ma le nostre richieste sono spesso rimaste inascoltate, a questo punto non ci resta che passare ai fatti. Il primo dei quali è appunto rappresentato dalla decisione di ricorrere alle vie legali».
(Francesca Stornante)
ma quando accadevano questi fatti, i sindacati dov’erano?
Era ora.
Così qualcuno spiegherà in cosa erano occupati gli operatori ecologici che si davano per dispersi.
I privilegi che godono i sussidiati di Messinambiente non derivano da accordi che sono stati sottoscritti con i sindacati?
Alla signora Crocè sembrano ancora pochi?
Si faccia avanti munendosi di una maschera anch’essa.
…..MessinaAbbietti