All’Università il giorno dopo la condanna di Tomasello: tutti “muti”. IL VIDEO

All’Università il giorno dopo la condanna di Tomasello: tutti “muti”. IL VIDEO

Danila La Torre

All’Università il giorno dopo la condanna di Tomasello: tutti “muti”. IL VIDEO

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giovedì 21 Febbraio 2013 - 12:46

“Armati” di telecamera e microfono abbiamo fatto un giro nel cortile, negli uffici e nelle facoltà che sorgono nella sede centrale dell’Ateneo, ma il silenzio degli intervistati prevale su parole e opinioni. Allegato il video con le interviste

Pochi metri separano Palazzo Piacentini dalla sede centrale dell’Università di Messina, che ospita il Rettorato. Eppure, la potente scossa di terremoto, di carattere giudiziario ovviamente, che ha avuto il suo epicentro nelle aule del Tribunale quando erano da poco passate le 19 di ieri sera – con la sentenza di condanna in primo grado a tre anni e mezzo del rettore Francesco Tomasello(vedi correlato)- sembra non essere stata neanche avvertita da coloro i quali, per studio o per lavoro, frequentano quotidianamente l’Ateneo peloritano. Almeno così sembra all’apparenza, che a Messina conta più della sostanza, dei fatti e della libertà di pensiero e di opinione.

“Armati” di telecamera e microfono abbiamo fatto un giro nel cortile, negli uffici e nelle facoltà che sorgono in Piazza Pugliatti, per raccogliere umori e opinioni; per chiedere a docenti, dipendenti e studenti se, dopo la condanna in primo grado, ritengano opportuno che Tomasello rassegni le dimissioni o continui a restare in carica sino alla scadenza del mandato, ormai vicino. Abbiamo contattato telefonicamente anche il Magnifico, che però – come vedrete dal video – non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

Il personale interno si è mostrato persino infastidito dalla presenza della telecamera e le bocche sono rimaste in gran parte cucitissime. Qualcuno ci ha anche risposto che la questione riguarda il rettore e non l’Università. Sconcertante, poi, la scarsa conoscenza di quanto avvenuto da parte di molti studenti, che non sapevano neanche di cosa stessimo parlando.

Evidentemente, per molti universitari non è importante o comunque è assolutamente indifferente sapere che il rettore a capo della “propria” Università è stato condannato, tra l’altro non per un reato “privato” ma per un reato che attiene alla sua carica istituzionale. Il concorso truccato alla facoltà di veterinaria per favorire "un figlio di…" riguarda Tomasello e gli altri condannati, mica l’intero Ateneo. E ,allora, eccolo lì pronto il gioco delle tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo…. (Danila La Torre)

10 commenti

  1. Angelo Silipigni 21 Febbraio 2013 13:18

    È vergognoso quello che dicono…
    È agghiaccianteaaa!!!
    Sembrano zombi.

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  2. grazie a voi la notizia circola, altre testate…….invece dormono

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  3. NON E’ VERO…
    sicuramente la ++++++ domani farà un ampio articolo sul tema anche perchè l’università mi pare sia tra i componenti +++++++++++..tranquilli domani l’informazione vincerà ?

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  4. non ci offendiamo se dicono che siamo mafiosi … il clima è quello putroppo….

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  5. Io, Beniamino Ginatempo, sono uno di quelli che ha fatto opposizione da sempre all’interno dell’Università di Messina alla gestione del prof. Tomasello ed al sistema di potere accademico che si era costituito e cementato negli anni. Insieme ad altri ho fatto ricorsi, ho chiesto con tutti i mezzi che avevo le dimissioni in occasione delle sospensioni giudiziarie, ho chiesto la fine della sbalorditiva autoproroga degli organi di governo, ecc.. Siamo sempre stati una minoranza. Oggi dopo questa condanna anch’io non ho voglia di parlare, perché sono affranto, sopraffatto dalla vergogna (ferma restando la presunzione d’innocenza). Non ho affatto voglia di dire avevo ragione, ma solo di dire che l’Università di Messina non meritava questa ennesima onta. Spero, per il bene dell’Università, in un ravvedimento di tutti i colleghi, in un sussulto di dignità, in un passo indietro da parte di coloro che hanno permesso che tutto ciò accadesse. E quando dico “coloro” mi riferisco al Prof. Tomasello ed a quanti quel sistema di potere hanno sostenuto ed affermato nel corso di questi otto anni.

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  6. sono con lei, osservo che ancora il fenomeno mafioso è duro a morire.Però basta crederci e se poi arriva Grillo,che è ilmale perggiore,la colpa è loro che non rispettono le regole

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  7. come minimno dimissioni,cmq si è scoperta la punta di un iceberg come se 10 20 30 40 anni fa l’università fosse diversa e migliore, e molti buddaci non avessero ottenuto quello che hanno, chissà come

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  8. TOMASELLO DETTO ++++(CIOè M++++ TUTTO)

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  9. MA SI..ORA UN BEL RICORSO..CON SOSPENSIONE DEGLI EFFETTI DELLA SENTENZA ..E VIA COSI’ ALLA GRANDE PER ALTRI ANNI A VENIRE, FINO A CHE NON INTERVERRA’ LA PRESCRIZIONE DEL REATO E AL DIAVOLO TUTTI.

    CHE GRAN ITALIA E’ QUESTA !!!

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  10. Dire vergognoso è dire poco..

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