"Trovare soluzioni per la rinascita del Vittorio Emanuele" L'appello di Calabrò alla Regione

“Trovare soluzioni per la rinascita del Vittorio Emanuele” L’appello di Calabrò alla Regione

“Trovare soluzioni per la rinascita del Vittorio Emanuele” L’appello di Calabrò alla Regione

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giovedì 02 Maggio 2013 - 10:22

Il candidato sindaco del centrosinistra si rivolge alla deputazione messinese ed al governo Regionale per garantire una programmazione all’altezza della città per riportarne l’immagine sui palcoscenici nazionali

La cultura sarà uno dei punti fondamentali al centro del programma del candidato sindaco del centrosinistra, Felice Calabro, alle prossime elezioni amministrative del 9 e 10 giugno. Il vincitore delle primarie di colazione ripone il suo interesse sulla questione del Teatro Vittorio Emanuele.

“Siamo consapevoli – afferma Calabrò – della gravità della crisi finanziaria ed economica che la Regione Sicilia sta attraversando, ma siamo altrettanto convinti che una politica indiscriminata di tagli rischi di non valutare le differenze e le peculiarità proprie delle singole realtà. L’Ente Teatro Vittorio Emanuele, che nell’immaginario di tutti noi rappresenta il simbolo di una Messina che rinasce dalle macerie del terremoto, non può essere destinato ad una lenta agonia”.

Calabrò ripercorre le ultime vicende: “Negli ultimi mesi, nonostante stagioni di altissimo livello qualitativo, nonostante la presenza di orchestrali e maestranze altamente qualificate, l’Ente si è visto di volta in volta depauperare le risorse regionali in nome di una logica di ristrettezze che ha penalizzato oltre ogni limite Messina rispetto alle altre realtà teatrali isolane. I tagli più recenti hanno reso definitivamente impossibile proseguire la stagione in corso. Il Cda del Vittorio Emanuele ha annunciato che lo spettacolo in programma alla Sala Laudamo dal 3 al 5 maggio, il “1952 a Danilo Dolci”, è stato sospeso e che anche la programmazione delle stagioni future è fortemente a rischio”.

Il candidato sindaco del centrosinistra contesta chi dice che con la cultura non si mangia: “E’ vero invece che senza la cultura non si vive, ci si limita ad affrontare la quotidianità senza alzare mai lo sguardo in alto. La cultura è pane non solo per chi ci opera, ma anche per l’indotto, per innescare quei meccanismi di sviluppo che non possono assolutamente essere sottovalutati. Il pubblico messinese è ormai abituato a recarsi in altre realtà siciliane per seguire quella programmazione di alto livello che a Messina, per svariati motivi non è più garantita. Gli abbonati poi hanno pagato il caro prezzo della crisi non potendo assistere a spettacoli in calendario”.

Infine, l’appello alla deputazione messinese ed al governo Regionale: “Tutti insieme ed ognuno per la sua parte, possiamo trovare le soluzioni che scongiurino la chiusura del Teatro. Non vogliamo assistere impotenti ad un altro “terremoto” silenzioso. Dobbiamo trovare quelle risorse che garantiscano una programmazione all’altezza della città, un’occupazione a quanti da decenni aspettano risposte e stagioni che riportino l’immagine di Messina sui palcoscenici nazionali. La nostra idea è che il Teatro Vittorio Emanuele diventi il cuore pulsante di un mondo culturale diversificato, che tenga conto di tutte le espressioni dell’arte e non si limiti ad essere un semplice fruitore di palcoscenico”.

6 commenti

  1. trova na soluzione x i servizi sociali…senza assistenza nn si può stare!!! ma voi che ne sapete….che ve lo dico a fare!!!

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  2. ma perchè i politici delegano agli altri la soluzione dei problemi?? SIETE VOI GLI AMMINISTRATORI, QUINDI VOI DOVETE PROPORRE, altrimenti andate a lavorare

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  3. MessineseAttento 2 Maggio 2013 13:33

    Calabrò avrebbe dovuto aspettare qualche giorno prima di parlare di teatro. Pur essendo una risorsa irrinunciabile in una società civile, risulta quanto meno anacronistico occuparsi di questo problema mentre la città affoga nella rumenta ed i servizi sociali sono pressocchè azzerati. Tanto per dirne due!

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  4. Se non ricordo male, il “centro del programma di Calabrò, prima delle primarie, era la riorganizzazione della “macchina amministrativa”, come mai gli è venuto adesso l’amore per la cultura?
    A me sta bene, perchè ritengo che la rinascita passi attraverso la cultura, nel riappropriarsi della propria idendità e nel ripristino di tutte quelle bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche di Messina…
    Calabrò, mi auguro soltanto possa essere lei il Sindaco di Messina, nella speranza che possa portare avanti anche i punti di programma degli altri candidati Sindaco della coalizione, ove lei è entrato in punta di piedi ed all’ultimo momento. Lo dica anche a coloro che l’hanno appoggiata per far si che uscisse vincitore alle primarie! In bocca al … lupo!

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  5. Mi auguro che da Sindaco possa, e voglia, mantenere ciò che ha detto in merito all’attenzione che il Teatro ed i suoi lavoratori, in organico e precari, meritano.

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  6. CastorinaCarmelo 3 Maggio 2013 04:00

    Proporrei al nostro candidato Sindaco di Messina, visto le ristrettezze economiche in cui versa il Comune, di concentrarsi su pochi punti, qualificanti, per ridare speranze a tutti i cittadini: Penso all’emergenza Lavoro per i giovani, che non c’è e la legalità che sostanzierebbe le iniziative. Sono anche le priorità che si è dato il nuovo Governo presieduto dal nostro e Tuo Compagno di partito se si può ancora accettare questa “accezione” ormai per alcuni scomoda.

    BUON LAVORO, CANDIDATO.

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