Noponte Capo Peloro: "A Roma per tutelare lo Stretto"

Noponte Capo Peloro: “A Roma per tutelare lo Stretto”

Redazione

Noponte Capo Peloro: “A Roma per tutelare lo Stretto”

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domenica 20 Ottobre 2024 - 20:58

Oggi animata assemblea del comitato a Torre Faro nel segno della tutela ambientale, con aggiornamenti sui prossimi passi

MESSINA – “Siamo forse alla battute finali della vicenda ponte sullo Stretto. La lotta non è ancora finita ma siamo fiduciosi. Non molliamo e ci prepariamo a presentare le nostre istanze a Roma il 15 novembre. Lì illustreremo, con l’intero coordinamento noponte, le osservazioni presentate alla commissione Via Vas (Valutazione impatto ambientale e Valutazione ambientale strategica) e la proposta di emendamenti al bilancio statale. L’obiettivo? Utilizzare in maniera alternativa i soldi previsti per il ponte”. Assemblea del comitato Noponte Capo Peloro oggi a Torre Faro”. Con queste parole di Mariella Valbruzzi, esponente del comitato e coordinatrice dell’incontro, è iniziata questa mattina la partecipata assemblea. E sono intervenuti l’ambientalista Anna Giordano, l’avvocata Aura Notarianni, il segretario di Messina della Cgil Pietro Patti e il rappresentante di Noponte Capo Peloro Daniele Ialacqua.


Mariella Valbruzzi ha introdotto i lavori dell’assemblea facendo una cronistoria delle tante iniziative messe in campo in questi due anni dal comitato e dall’intero movimento Noponte: “Iniziative per contrastare un’opera inutile e dannosa e per gridare un solo no e tanti sì, che ribadiremo anche a Roma il 15 novembre prossimo”.


Al centro dell’attenzione dell’assemblea è stata poi la relazione di Anna Giordano sulle osservazioni al ponte. In primo piano, secondo le osservazioni dell’ambientalista, “la valutazione d’incidenza ambientale del progetto con le tante violazioni della normativa europea in materia che non può essere scavalcata dal recente decreto Ambiente con il quale il governo intende dribblare gli esiti della commissione Via Vas. Hanno presentato uno studio di incidenza che non contiene quanto richiesto dalle linee guida Vinca (Valutazione d’incidenza ambientale), a loro volta emanate a seguito di procedura di pre infrazione per violazione della direttiva Habitat. L’Unione europea chiede la tutela dei siti natura 2000, non l’alterazione irreversibile”.

L’azione legale contro il ponte dell’8 novembre

L’avvocata Aura Notarianni ha aggiornato sulle questioni poste dalla azione inibitoria collettiva di 104 cittadini: “Chiediamo secondo normativa di rispettarne la privacy non divulgandone i nomi in quanto i cittadini. Non hanno alcun interesse ad avere una scena mediatica o a suscitare clamore ma vogliono solo rivendicare i diritti alla salute alla sicurezza e all’ambiente. La prima udienza è l’8 novembre davanti al Tribunale delle imprese di Roma. La richiesta è di sospendere per illegittimità tutti gli atti fino ad ora prodotti dalla Stretto di Messina e di porre la questione di costituzionalità davanti alla Corte Costituzionale “.
Pietro Patti, segretario della Cgil, ha criticato il governo, che “s’interessa poco dei reali problemi del sud e della Sicilia. Problemi che riguardano l’acqua, la sanità, il territorio, la mobilità. Servono oltre tre miliardi per mettere in sicurezza la rete autostradale siciliana e spendono invece 14 miliardi per un’opera che non si può fare”. Ha concluso con un appello a partecipare all’iniziativa noponte del 15 novembre a Roma per porre all’attenzione dei “palazzi” la nostra lotta noponte.

“Il ponte non è previsto nel Piano paesaggistico di Messina”

Nel corso del dibattito è intervenuto anche l’ambientalista Gianni Mento che ha richiamato l’attenzione sul Piano paesaggistico di Messina: “Un vero e proprio macigno nella procedura d’approvazione del ponte, visto che la grande opera non è prevista nel Piano, come ha ribadito lo stesso ministero della Cultura, e non è eludibile salvo una sua profonda modifica”.

“La controreazione governativa con tre decreti”

L’ex assessore Daniele Ialacqua ha ricordato “le azioni d’informazione, mobilitazione e denuncia del movimento Noponte che hanno fatto slittare la prevista data d’inizio lavori del 31 luglio 2024. E la contro-reazione governativa che ha prodotto tre decreti (infrastrutture, sicurezza, ambiente) in pochi mesi per sfiancare non soltanto l’opposizione al Ponte ma le varie lotte sociali e territoriali”.

Ha concluso Ialacqua: “Nelle prossime settimane ci aspettano ancora momenti di lotta contro il dl sicurezza, l’udienza al tribunale di Roma per la class action, l’iniziativa del 15 novembre sempre a Roma. Resistiamo, non molliamo”.

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