La struttura gestita dall’Ersu è chiusa del febbraio 2009 perché non idonea alle verifiche anti-sismicità. A breve progetti inviati a Palermo per l’affidamento dei lavori. Il presidente Bartolotta: «Entro dicembre speriamo di andare in appalto»
Per chi attraversa via Cesare Battisti, le finestre chiuse, il portone sbarrato, la scritta “Casa dello studente” non più illuminata di giallo è ormai la normalità. Eppure fino a due anni fa i corridoi della storica struttura realizzata nel 1930, erano animanti dal vociare dei tanti studenti fuorisede che sceglievano l’Ateneo Peloritano per iniziare la carriera accademica. La struttura gestita dall’Ersu è stata attiva fin quando, nel febbraio del 2009, una circolare diramata dall’assessorato regionale alla formazione ha imposto la verifica dell’adeguamento sismico degli edifici: «Mi ero insediato da appena qualche mese – afferma il presidente dell’Ersu Marcello Bartolotta – ho subito dato incarico ad un progettista di effettuare i rilievi e i risultati hanno confermato che l’edificio non era idoneo. Sono stati realizzati dei progetti preliminari sugli interventi da effettuare che sono stati inviati al Genio Civile e al dipartimento di ingegneria edilizia dell’Università di Messina diretto dal prof. Falsone. La documentazione fornita non è però stata valutata sufficiente e dunque abbiamo dato incarico all’Università di preparare altri progetti che sono stati terminati nel mese di luglio».
Un stop forzato ma al tempo stesso inevitabile per l’attività della Casa dello Studente ripensando soprattutto a quanto avvenuto il 6 aprile 2009 a L’Aquila quando nel crollo della struttura universitaria persero la vita diversi studenti. «A giorni – continua Bartolotta – mi occuperò di inviare i progetti agli uffici dell’ispettorato lavori pubblici di Palermo chiedendo che venga bandito un appalto concorso. L’Ersu ha le forze economiche per poter sostenere tale spesa, complessivamente due milioni di euro, anche perché pensare di ottenere finanziamenti regionali o altre sovvenzioni, soprattutto in questo momento, sarebbe tempo sprecato. La speranza è quella di andare in appalto già a dicembre». Un percorso con scadenze ben definite che il presidente dell’Ersu, accompagnato dal direttore dell’Ente regionale Sarina D’Amico, intendono rispettare.
(ELENA DE PASQUALE)