CittadinanzAttiva: Sulla Severino alle Regionali ricorsi giusti, serve legge

CittadinanzAttiva: Sulla Severino alle Regionali ricorsi giusti, serve legge

CittadinanzAttiva: Sulla Severino alle Regionali ricorsi giusti, serve legge

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lunedì 11 Dicembre 2017 - 05:43

Affidandosi al parere legale dell'avvocato Gambino, CittadinanzAttiva evidenzia, come sarebbe opportuno evitare per il futuro nuovi problemi attraverso una nuova legge.

La nota di Cittadinanzattiva, che trasmette l’intervento dell’avvocato Massimo Gambino in merito ai ricorsi che sono in fase di presentazione in Sicilia sul mancato rispetto della legge Severino al momento della presentazione della documentazione dei candidati alle Regionali.

Come è noto, le leggi costituzionali, atti normativi adottati dal parlamento con una procedura aggravata, a doppia lettura, ossia più complessa rispetto a quella prevista per le leggi ordinarie, hanno lo stesso rango della Costituzione nella gerarchia delle fonti del diritto. Tale è la natura dello Statuto autonomistico siciliano. Posto pertanto che lo Statuto definisce le competenze legislative della Regione Siciliana, esclusive e concorrenti, e che una legge dello Stato adottata in violazione di dette competenze è costituzionalmente illegittima, dovrebbe essere agevole capire se e in quali casi una legge dello Stato si applica, o non si applica, in Sicilia, se essa debba o meno essere ritenuta costituzionalmente legittima, con tutto ciò che ne consegue sul piano della prassi. Oggi, però, comprendere come si coordinano le leggi è cosa assai difficile. La riforma del titolo V della Costituzione ha generato una matassa di competenze difficile da dipanare, e capita spesso che una legge statale verta trasversalmente su più materie, alcune soltanto delle quali di competenza statale, altre di competenza regionale; a ciò si aggiunge il principio di sussidiarietà, che, se da un lato attribuisce le funzioni pubbliche al livello territoriale di potere più vicino ai cittadini, dall'altro consente al livello di potere territoriale superiore di svolgere le funzioni pubbliche (anche legislativa) attribuite a quello inferiore ove quest'ultimo abbia omesso di svolgerle, oppure ove il primo possa svolgerle più efficacemente.

In questo quadro va considerata la questione dell'applicabilità in Sicilia del D.Lgs. 31.12.2012 n. 235, c.d. Severino.

Le norme che fissano le cause di ineleggibilità ed incompatibilità con la carica di consigliere regionale in Sicilia sono offerte, innanzitutto, dalla L.R. 29/1951 e similari, artt. 8 ss., in attuazione dell'art. 14 dello Statuto autonomistico siciliano, che è fonte di rango costituzionale.

Alle cause di ineleggibilità di cui alla predetta legge regionale si aggiungono quelle previste dalla legislazione nazionale a tutela dell'ordine pubblico, ossia, in passato, l'art. 15 L. 55/1990, oggi gli artt. 7 ss. D.Lgs. 235/2012 c.d. Severino, che ha abrogato la L. 55/1990 in parte qua.

In questi ultimi tempi è sorta disputa se in Sicilia debba trovare ancora applicazione l'art. 15 L. 55/1990 o se il D.Lgs. 235/2012 (legge Severino), avendo abrogato quella, debba ritenersi automaticamente e "dinamicamente" recepito, anche a prescindere dall'espressa previsione dell'art. 14 del detto D.Lgs. che testualmente ne dispone l'efficacia anche nelle regioni a statuto speciale (tesi che sembra preferibile perché coerente con i principi generali sulla successione ed il coordinamento delle fonti). La questione costituisce oggetto di ricorsi pendenti, e sarà affrontata a breve dalla Corte Costituzionale.

Comunque sia, nessuno dubita che la normativa nazionale a tutela dell'ordine pubblico trovi applicazione anche nelle regioni a statuto speciale, stante l'art. 117 lett. h della Costituzione, che riserva tale materia allo Stato in via esclusiva. È altrettanto noto che il D.Lgs. Severino è stato emanato per effetto della delega di cui all'art. 1, comma 63, L. 190/2012 c.d. anti corruzione, la quale a sua volta costituisce adempimento di ben precisi obblighi internazionali, cui né lo Stato né le Regioni (ordinarie o speciali che siano) non possono sottrarsi.

CittadinanzAttiva si augura che il Governo siciliano, costituendosi di fronte alla Corte Costituzionale, dia un apporto utile a dare soluzione al problema, e che tale soluzione non tardi ad arrivare. Sarebbe comunque opportuno ed auspicabile, quantomeno per il futuro, che questo problema venga risolto a monte, a livello legislativo, ciò che può avvenire solo con l'emanazione di una legge regionale che espressamente recepisca i principi del D.Lgs. Severino. Diversamente la Sicilia continuerebbe ad offrire di sé l'immagine di un territorio inesorabilmente dominato da logiche illegalistiche e corruttive, soprattutto ed innanzitutto in un ambito – quello della politica e dell'amministrazione della cosa pubblica – ove l'abbandono di tali logiche e l'affermazione della legalità costituiscono oramai un imperativo categorico, un bisogno primario avvertito da tutti.

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