Al termine del romanzo saremo noi a chiederci cosa è giusto o sbagliato, e quanto della nostra morale siamo disposti a sacrificare per il bene collettivo #libri #nova #fabiobacà #leggere
Nova, pubblicato da Adelphi, è il secondo romanzo di Fabio Bacà, già autore di Benevolenza cosmica, accolto positivamente da pubblico e critica.
Un esperto del cervello
Davide Ricci, il protagonista, è un neurochirurgo tra i quaranta e i cinquanta anni. Naturalmente conosce il cervello, e si trova a riflettere spesso sul rapporto tra fisiologia e comportamenti umani, e sulla morte.
È anche un uomo perfettamente conscio di come appare agli altri: un ottimo ascoltatore, capace di comprendere ogni punto di vista. Un uomo mite, che crede nella collaborazione, nel dialogo, nel rispetto pacifico.
Di sasso davanti alla violenza
Come sappiamo tutti, però, essere buoni non tiene il “male” lontano da noi; anche a Davide, fin dall’inizio di Nova, capita di avere a che fare con persone tutt’altro che pacifiche o collaborative.
Può essere l’aggressività di un automobilista, le minacce di un vicino di casa, le angherie del primario in ospedale, Davide si troverà spesso davanti alla rabbia altrui.
La sua reazione, allora, consiste nel rimanere di sasso. Non si tratta di indifferenza né di paura – anche se il protagonista di Nova si darà spesso del vigliacco – ma della totale incapacità di dialogare con una parte di sé, sempre tenuta inascoltata.
Uno strano maestro
Vedendo uno sconosciuto prendere di petto – qualcuno direbbe anche in maniera eccessiva – una situazione pericolosa, Davide non resisterà alla tentazione di seguirlo.
Quest’uomo, Diego, pur essendo l’opposto di Davide, non diventerà la sua nemesi in Nova, ma il suo maestro. Gli insegnerà che ognuno di noi ha dentro una parte violenta – Diego la chiama Potere – di cui siamo abituati a fingere l’inesistenza.
Ma tale finzione porta con sé due pericoli: il primo è renderci incapaci di difenderci; il secondo è che prima o poi potrebbe venire a galla in maniera incontrollata. Solo imparando a conoscere il Potere, secondo Diego, è invece possibile controllarlo.
Senza rovinare il piacere della lettura – il lettore lo intuirà ben presto – possiamo anticipare che Davide inizierà un classico arco di trasformazione Il suo cambiamento, però, non risolverà i fili della trama, al contrario li complicherà.
Un po’ perché le persone vicine a Davide – ad iniziare dalla moglie Barbara – guardano con diffidenza a Diego e sono basite davanti ai primi segni di cambiamento nel protagonista di Nova. Ma soprattutto perché anche imparando a conoscere e controllare il proprio Potere, nessuno di noi potrà essere sicuro di evitare situazioni scomode, in cui prendere la scelta errata è facilissimo.
Universo narrativo convincente
Il linguaggio di Nova, ricco di aggettivi ben ponderati e periodi complessi, fa sentire perfettamente il lettore dentro la vita di un uomo istruito e benestante. Anche l’ambientazione, una Lucca affascinante e a tratti onirica, ci farà sentire il contrasto tra le bellezze e le brutalità della vita.
Riflessioni e monologhi – sia interiori che non – non appesantiscono la storia, caratterizzata da dialoghi veloci e realistici e scene d’azione quasi surreali, ma raccontate da Bacà in modo tale da non sospendere mai il patto di sospensione dell’incredulità con il lettore.
Finale aperto
Nova – siamo convinti che anche questo non rovinerà la lettura – non è un romanzo che termina mettendo ogni cosa al suo posto. Al contrario, l’ultima riflessione di Davide su cosa sia giusto fare completerà il processo di avvicinamento tra il protagonista e i lettori, e saremo noi a chiederci – ancora per un bel pezzo dopo aver chiuso il libro – cosa è giusto e cosa è sbagliato, e quanto della nostra morale siamo disposti a sacrificare per un bene collettivo.
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