traduzione dal finlandese di Francesco Felici postfazione di Goffredo Fofi pp. 242 - 15.00 euro
Linnea Lindeman, pescatrice infaticabile, cacciatrice di foche, levatrice, oltre che sciamana e onorata divinatrice, una ventosa giornata d’autunno, in mezzo al mare in tempesta, ha una visione: nel 1918, in una Finlandia che ha da poco conquistato l’indipendenza, scoppierà la guerra civile. E quello stesso anno nascerà Antti Kokkoluoto, un uomo destinato a formidabili imprese, un eroe dal sangue caldo e dai nervi d’acciaio come vuole la tradizione dei grandi finlandesi, la cui esistenza attraverserà tutto il Novecento, per spegnersi solo il 12 luglio 1990. Forte della profezia di lunga vita, Antti si lancerà spavaldo nelle avventure più folli, da mercante di cavalli sulle orme del padre Tuomas a contrabbandiere di alcolici come sua madre Hanna, da imprenditore illuminato a intrepido soldato al fronte, da campione olimpico di tiro al bersaglio a leader dei socialdemocratici. Sullo sfondo la crisi del ’29, le lotte tra fascisti e comunisti, la Guerra d’Inverno e le altre, e una strampalata galleria di patrioti, anarchici e ribelli del quotidiano, tutti armati di quella paasilinniana leggerezza che si fa beffe di ogni retorica e fanatismo. La tragicomica epopea di una famiglia comune e “appena più vera del vero” diventa la chiave per capire le speranze e le paure di un popolo travolto da una Storia tra le più complesse del secolo scorso. E i modi con cui ha cercato di resistere.
Paasilinna è uno scrittore geniale. Riesce a coniugare una scrittura lineare a sorprendenti slanci narrativi. È come i fenomeni atmosferici delle sue terre: imprevedibili, misteriosi, eppure sempre capaci di ricondurci sulla strada maestra dopo lo spaesamento iniziale – La Stampa
Arto Paasilinna , nato nel 1942 a Kittilä, in Lapponia, è autore culto in Finlandia, dove ogni suo libro supera sempre le 150.000 copie. Ex guardaboschi, ex giornalista, ex poeta, ha cominciato nel 1975 la sua folgorante carriera di scrittore. Molto amato all’estero per il suo humour travolgente, ha pubblicato finora più di trenta romanzi, oltre a pièces teatrali e sceneggiature. Nel 1994 gli è stato conferito in Italia il Premio Acerbi per L’anno della lepre. Vive alternando alla Lapponia e a Helsinki le sue sempre più frequenti tappe nei paesi più assolati del Sud, spesso anche in Italia. Iperborea ha pubblicato undici romanzi tra cuiL’anno della lepre, giunto alla 23a edizione, che ha venduto solo in Italia più di 140.000 copie, Piccoli suicidi tra amici e Il migliore amico dell'orso.