"Al posto di Crocetta arrivano gli ufficiali giudiziari", gli ex Aicon tornano in protesta

“Al posto di Crocetta arrivano gli ufficiali giudiziari”, gli ex Aicon tornano in protesta

Francesca Stornante

“Al posto di Crocetta arrivano gli ufficiali giudiziari”, gli ex Aicon tornano in protesta

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domenica 14 Aprile 2013 - 23:56

Da mercoledì saranno in presidio permanente davanti la Provincia.Licenziati ed in mobilità dal 30 gennaio i lavoratori dei cantieri navali di Giammoro speravano in aiuto concreto delle Istituzioni ma ad oggi possono solo constatare un generale nulla di fatto.

Non sono serviti i sit-in in Prefettura, il corteo di San Valentino per le strade della città, non sono serviti gli accorati appelli di aiuto. Per i 324 lavoratori ex Aicon sembra non esserci più nulla. Non c’è un progetto, non c’è la volontà delle Istituzioni, non c’è quell’impegno che la Regione aveva garantito. Loro però non ci stanno e da mercoledì mattina daranno il via ad un presidio permanente davanti Palazzo dei Leoni. Sono pronti ad arrivare anche a forme di protesta estreme, anche allo sciopero della fame se sarà necessario, perché pretendono che qualcuno butti giù il muro di gomma che si sono trovati di fronte nonostante i buoni propositi professati in questi mesi. La protesta è proclamata dal segretario Usb Vincenzo Capomolla che spiega che “in questa condizioni i lavoratori hanno già annunciato che non toglieranno le tende fin quando non ci saranno l’intervento e risposte concrete dal Presidente Crocetta, dalla Regione, dal Prefetto, dai governi e da tutte le forze politiche del territorio”. Un attacco durissimo viene rivolto proprio al Governatore che aveva promesso un incontro ai lavoratori, incontro che poi non si è mai svolto. Più volte avevano chiesto alla Regione aiuto concreto soprattutto per cercare imprenditori pronti a investire e salvare 324 persone dall’unica certezza che hanno in questo momento: il licenziamento e la messa in mobilità. “I lavoratori Aicon invece di Crocetta vedono arrivare gli ufficiali giudiziari a pignorare le case. In questi mesi la Regione ha sistematicamente fatto saltare impegni e appuntamenti, persino quello preso in persona dal presidente Crocetta in occasione del tour elettorale a Messina. Un atteggiamento vergognoso, un autentico muro di gomma di governi ed istituzioni in questa vicenda come nelle altre nel territorio” dice senza mezzi termini il sindacalista.

Sul versante aziendale, continua a spiegare Capomolla, le notizie parlano di un’unica offerta formalizzata da parte di un soggetto che vuole acquistare i beni Aicon e portare via tutto.

“Ovviamente qui rimarranno solo 324 lavoratori senza lavoro, con le famiglie a cui dover provvedere e gli ufficiali giudiziari davanti alla porta. Ma tutto questo, evidentemente, non interessa a politica e governi”. Per sindacato e lavoratori ad oggi non c’è stato il minimo interesse a sondare investitori, a voler provare ad attirare investimenti seri, non c’è traccia di una politica occupazionale. Da qui la decisione di tornare in protesta.

La speranza è di svegliare le coscienze. Ma in una città in cui 41 lavoratori sono in presidio sotto un gazebo dallo scorso ottobre, per chi non se ne fosse ancora accorto sono gli ex Triscele e basta andare in via Bonino per trovarli a tutte le ore del giorno, sembra davvero difficile.

(Francesca Stornante)

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