A Messina sono poche decine. Il Tar del Lazio ha accolto i primi ricorsi sul pasticcio bonus maturità. Sono ancora in tempo per ricorrere al Tar tutti i candidati che per Medicina hanno un punteggio tra 38,60 e 45 mentre per le Professioni sanitarie superano, grazie al bonus, l'ultimo ammesso dell'originaria graduatoria
Il bonus maturità fu prima introdotto, poi modificato e infine cancellato. Ed alla fine, un emendamento approvato da Camera e senato per far entrare gli esclusi. Vive un altro capitolo il pasticcio dei test d’ingresso alle facoltà a numero chiuso, in particolare Medicina e Professioni Sanitarie.
L’emendamento concerne pochissime persone. A Messina, per le professioni sanitarie, ad esempio, gli ammessi sovrannumerari sono appena poche decine.
Ma le contraddizioni non mancano. Studenti con punteggi superiori a quelli dell'ultimo ammesso che continuano a rimanere fuori perché la sanatoria riguarda solo chi avrebbe ottenuto l'ammissione in virtù dell'originaria graduatoria ma senza le successive rinunce e scorrimenti.
Ed allora, l’Unione degli Universitari ha inoltrato al Tar del Lazio una serie di ricorsi, patrocinati dagli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, ed è di qualche giorno fa la notizia dell'ammissione di oltre mille studenti a Medicina. Oggi sono invece giunti i primi accoglimenti da parte del Tar del Lazio, che riguardano le Professioni sanitarie. Anche per questi corsi di laurea si assiste a studenti che, con punteggi oltre i 50, rimangono esclusi nonostante altri colleghi, senza il bonus maturità ma con anche 10 punti in meno, sono ammessi. Il Tar del Lazio per il tramite di decreti cautelari emessi dalla Sezione III Bis, ha ammesso con riserva i ricorrenti col bonus evidenziando l'illegittimità del D.M. 29 novembre 2013.
Sono ancora in tempo per ricorrere al Tar tutti i candidati che per Medicina hanno un punteggio tra 38,60 e 45 mentre per le Professioni sanitarie superano, grazie al bonus, l'ultimo ammesso dell'originaria graduatoria.