Inaugurazione avviata dal ministro delle infrastrutture e della mobilità, Enrico Giovannini
Scilla e Villa nel 1985, Messina nel 2013, Iginia nel 2022. Nuova nave Rfi in servizio sullo Stretto di Messina, il taglio del nastro alla Iginia è stato dato dal ministro delle infrastrutture e della mobilità, Enrico Giovannini al molo Colapesce del porto di Messina.
La nave Iginia – costruita dall’Associazione Temporanea d’Imprese composta dalla mandataria T. Mariotti S.p.A. e dalla mandante Officine Meccaniche Navali e Fonderie San Giorgio del Porto S.p.A. – sarà operativa da domani e offrirà servizi per il trasporto di treni, passeggeri e merci tra Messina e Villa San Giovanni.
Al taglio del nastro dell’Iginia hanno partecipato Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Vera Fiorani, amministratrice delegata e dg Rfi, Giuseppe Marta, direttore navigazione Rfi, Gaetano Armao, vicepresidente Regione Siciliana, Leonardo Santoro, commissario del Comune di Messina.
L’investimento economico è di 57 milioni di euro, 7 dei quali finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per la tecnologia verde, la cui implementazione – come da programma – sarà avviata a partire dal prossimo mese di novembre.
TECNOLOGIA VERDE
Iginia è verde non solo per il sistema di propulsione, garantito anche da due pacchi di batterie ricaricate dai pannelli solari già installati sulla nave o dalle prese di terra presenti nelle invasature; a bordo sono presenti anche innovativi impianti di trattamento delle acque di sentina e delle acque nere, per garantire una più efficace riduzione delle emissioni inquinanti. Tecnologie che permettono zero emissioni di CO2 e gas serra, sia in porto che nelle manovre di entrata e di uscita. Iginia ha ottenuto la certificazione “Green Plus” – il massimo attestato nel campo della sostenibilità – dal Registro Italiano Navale, a conferma dell’impegno del Gruppo FS per l’ambiente.
LE CARATTERISTICHE TECNICHE
Altamente tecnologiche e prestazionali sono anche le caratteristiche tecniche. Il sistema di governo è garantito da tre motori principali e tre propulsori azimutali a passo variabile, mentre due eliche trasversali ne consentono la massima manovrabilità. Dalla celata di prora, attraverso il ponte mobile, sono effettuate tutte le operazioni di carico/scarico di carrozze e carri ferroviari; gli eventuali mezzi gommati, invece, accedono al ponte di carico dal portellone di poppa e da quello laterale, oltre che dalla celata di prora. Lunga 147 metri e larga 19, ha una capacità massima pari a 27 carri ferroviari su 4 binari. Può ospitare 700 persone, compreso l’equipaggio. Massimo comfort anche per gli spazi interni, con un salone principale con sala bar da 339 posti a sedere, di cui 29 postazioni dedicate alle persone a mobilità ridotta, 7 postazioni per carrozzelle, 101 i posti a sedere nel salone di poppa e 198 nel salone aperto all’esterno.
LA FLOTTA DI RFI
Iginia potenzia la flotta RFI di navi fra Messina e Villa San Giovanni, assieme alla gemella Messina, a Villa, Scilla e alle navi della controllata Bluferries: Sikania, inaugurata lo scorso anno, la gemella Trinacria, in servizio dal 2018, Enotria, Fata Morgana e Riace.
NUOVI INVESTIMENTI ECOLOGICI
Inoltre, nell’ottica di offrire servizi di traghettamento sempre più Green, Rfi si sta apprestando a lanciare la gara per la costruzione di un’altra nave implementata con tecnologie all’insegna della sostenibilità. La nave sarà adibita al trasporto di treni passeggeri e merci, e sarà utilizzata sulle rotte Messina – Villa San Giovanni e Sicilia – Sardegna. Investimento di circa 80 milioni di euro, di cui 9 da fondi Pnrr per la doppia alimentazione diesel/gas ed elettrica. In corso, invece, la gara da 60 milioni di euro per la costruzione di tre nuovi mezzi veloci con doppia alimentazione diesel/gas ed elettrica, destinati a potenziare la flotta di Blu Jet.
LE ORIGINI DEL NOME
Il nome Iginia deriva dal termine greco hyghìeia ovvero “prospero, integro, in salute”. Figura della mitologia greca, figlia di Asclepio e di Epione, era venerata come dea della salute. Nella religione greca e romana era associata alla prevenzione dalle malattie e al mantenimento dello stato di salute. Eredita il nome dalla precedente Iginia, traghetto di RFI costruito nei Cantieri Navali del Tirreno e Riuniti di Ancona, che entra in servizio il primo ottobre del 1969 per il trasporto di convogli ferroviari, autoveicoli e passeggeri nello Stretto di Messina, sulla rotta Messina – Villa San Giovanni. L’Iginia, gemella delle navi Sibari e Rosalia, era dotata di un ponte principale a 4 binari per una capacità totale di 378 metri lineari per il trasporto di 16 vagoni ferroviari. Dopo 46 anni di vita, di cui 44 in linea tra Sicilia e Calabria, la nave, soprannominata transatlantico per le sue linee e gli eleganti saloni, dopo aver effettuato l’ultima corsa fra Messina e Villa San Giovanni il 23 dicembre 2013, è stata definitivamente posta fuori servizio.
Le altre navi
Lo scorso dicembre, poi, Rfi ha aggiudicato anche la gara per la progettazione e realizzazione di una nuova ro-ro ad alimentazione gas e diesel. Il progetto dovrebbe essere pronto entro ottobre, poi serviranno due anni per la realizzazione.
Sullo Stretto di Messina navigano anche le navi (per auto e tir, non per i treni) Bluferries: le vecchie Enotria, Fata Morgana e Riace, le nuove Trinacria (2018) e Sikania (2021).
La vertenza Blujet
I segretari generali di Cgil e Uil Messina – Giovanni Mastroieni e Ivan Tripodi – e i segretari generali di Filt Cgil e Uiltrasporti Carmelo Garufi e Michele Barresi – approfittando della presenza del ministro Enrico Giovannini hanno consegnato una lettera aperta dei lavoratori Blu Jet da due anni impegnati nella vertenza per il riconoscimento del contratto delle attività ferroviarie. “Siamo alla vigilia dell’undicesimo sciopero proclamato per il prossimo 19 marzo – dichiarano Cgil e Uil Messina – senza avere avuto dall’azienda pubblica Rfi alcun riscontro alle molte richieste di incontro avanzate in questi anni e per questo abbiamo voluto sollecitare il ministro a farsene promotore. L’arrivo di una nuova nave è di certo un fatto positivo – concludono Cgil e Uil – ma nello Stretto di Messina servono subito regole certe per i naviganti e il rispetto dei diritti dei lavoratori che ancora rivendichiamo reputando la situazione ancor più grave visto che la controparte è un’azienda pubblica”.
Bene la nave, ovviamente, peccato che, però, non abbia nulla dello stile che aveva contraddistinto la vecchia Iginia, capolavoro di eleganza del passato che rimpiangiamo ancora oggi..
Siete sicuri che la vecchia “IGINIA” è stata messa fuori uso ??? … io ho qualche dubbio.
In tutti questi decenni, se avessero fatto il ponte, avrebbero incassato, col pedaggio, più di quanto costano 100 navi traghetto ed avrebbero risparmiato, oltre che miliardi di ore ai pendolari con un efficiente servizio tra le due sponde anche un inquinamento colossale causato dagli scarichi delle navi e contemporaneamente non avrebbero assicurato ai traghetti privati incassi stratosferici. VERGOGNA.
Chi si dice di essere “AMBIENTALISTA” non ha mai visto oltre il proprio naso, non ha mai visto inquinamento marino ed atmosferico. Tutta la Sicilia dei prodotti quali, Arance e Limoni, non sarebbe al collasso, semplicemente perchè i nostri prodotti non riescono a viaggiare sui treni. Fatevi dire dai ferrovieri, gli scavallamenti dei vagoni che ho visto io.