L'Associazione siciliana della stampa torna a stigmatizzare il comportamento del direttore generale del Policlinico in merito alla selezione per un posto di addetto stampa, già finita al centro di polemiche e denunce.
La Giunta dell'Associazione siciliana della Stampa riunita a Palermo il 5 ottobre 2015 ha preso in esame la situazione degli uffici stampa nella Regione ed in particolare nel settore della sanità alla luce della circolare dell'Assessore Guicciardi del 12 agosto 2015. E' risultato che solo alcune aziende sanitarie hanno messo in atto le procedure previste dalla circolare per la definizione delle piante organiche e l'inserimento della figura dell'addetto stampa.
In particolare, per quanto riguarda il Policlinico di Messina, ascoltata la relazione del segretario provinciale sull'incontro avuto col direttore generale di quella struttura in merito alla selezione pubblica per un posto di addetto stampa, ritiene che permangono i dubbi e le perplessità in ordine al bando di selezione e giudica insoddisfacenti le risposte del D.G. e l'irremovibilità dello stesso nel voler mantenere il testo del bando, senza tenere in considerazione nessuna delle osservazioni poste dal sindacato.
Le perplessità del sindacato permangono in ordine al ricorso ad un contratto di lavoro autonomo a fronte della copertura di un posto previsto dalla pianta organica dell'ente ed al requisito della laurea. l'Associazione siciliana della Stampa, in merito, ribadisce che l'unico requisito previsto dalla legge 150/2000 è l'iscrizione all'ordine dei giornalisti. Infine, anche le percentuali dei punteggi da attribuire alle singole prove non trovano riscontro legislativo né riferimenti ad altre analoghe selezioni, apparendo proceduralmente anomale.
Che male c’è?
Segue le usanze di Accorinti: “ingaggi ad ditum”
cosi fu in passato, ora e sempre..temo.
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Ma invece cosa aspettano a togliere l’ordine dei giornalisti e tutti quelli che ci stanno dietro? L’ordine dei giornalisti è stato creato da Mussolini e continua a sopravvivere grazie agli interessi di pochi…
E’ giusto che un laureato sia riconosciuto di più di un semplice giornalista diplomato inserito in un albo che protegge i dinosauri del giornalismo politico di parte.
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