Pdl e Udc si astengono, le modifiche proposte dall’opposizione non passano. La maggioranza potrebbe alla fine ricompattarsi, nonostante la delibera sia stata “stravolta” dai centristi
Nuova seduta, nuovo nulla di fatto, nuovo rinvio. Neanche la giornata di oggi si è rivelata quella buona per scrivere la parola fine sul caso Atm. Ammesso che l’atto di cui discute da settimane il consiglio comunale sia davvero in grado di farlo. In ogni caso quella che è ormai nota come “delibera Atm”, che prevede la messa in liquidazione dell’Azienda trasporti e la creazione di una nuova Spa, dovrà aspettare almeno altri cinque giorni per essere approvata. L’Aula, infatti, ha aggiornato i lavori a martedì mattina, con la motivazione ufficiale dell’assenza del parere del dirigente su un emendamento presentato dal Pdl. Emendamento che, va ricordato, ricalca quello già presentato all’inizio di questa lunga vicenda, ma che è stato rivisto e corretto (parzialmente) alla luce delle modifiche apportate alla delibera dagli emendamenti dell’Udc. C’è chi dice che fosse un pretesto per allungare il brodo fino alla settimana prossima, chi, invece, che il nuovo emendamento del Pdl possa rappresentare l’armistizio interno alla maggioranza per giungere ad una non pronosticabile votazione finale univoca.
Dopo il consiglio di stamattina, comunque, l’impressione è che tra Pdl e Udc ci sia stato un riavvicinamento e un segnale, in tal senso, arriva dal fatto che sul maxi-emendamento del Pd, che stravolgeva ulteriormente una delibera già abbondantemente mutata rispetto a quella proposta dall’Amministrazione, entrambi i partiti di maggioranza si siano per la prima volta pronunciati in egual modo: con un’astensione, che ha contribuito a bocciare la proposta dell’opposizione. Una proposta, ha evidenziato Felice Calabrò del Pd, «che a Palermo stesso hanno riconosciuto come valida rispetto a quello che la Regione aveva chiesto all’Amministrazione», ma che aveva il parere negativo del dirigente e che, secondo il capogruppo del Pdl Pippo Capurro e non solo, «rappresentava di fatto una nuova delibera, non un emendamento». Alla fine, dunque, il Pd che aveva appoggiato gli emendamenti dell’Udc, oggi s’è ritrovato solo. Adesso rimangono piccoli passaggi prima della votazione finale, che potrebbe arrivare martedì.
VERGOGNA PER I CONSIGLIERI COMUNALI.
E’ UNA GUERRA DI TUTTI CONTRO TUTTI, CHE SANCISCE IL FALLIMENTO DEGLI ELETTI IN CONSIGLIO COMUNALE. VEDO NERISSIMO IL FUTURO DEI LAVORATORI DI ATM, MA SOPRATTUTTO PER IL SERVIZIO PUBBLICO URBANO DEI MESSINESI, CHE SARANNO COSTRETTI AD UTILIZZARE IL MEZZO PRIVATO CON COSTI INSOPPORTABILI IN UN TEMPO DI CRISI ECONOMICA ED OCCUPAZIONALE.