Pd di Messina: il Congresso slitta al 28 luglio. Calanna sfida Starvaggi

Pd di Messina: il Congresso slitta al 28 luglio. Calanna sfida Starvaggi

Rosaria Brancato

Pd di Messina: il Congresso slitta al 28 luglio. Calanna sfida Starvaggi

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lunedì 03 Luglio 2017 - 07:16

Il commissario Carbone ha accolto le richieste di proroga. Le candidature dovranno essere presentate entro il 7 luglio.

Il Congresso del Pd di Messina slitta al 28 luglio, in accoglimento ad una richiesta presentata ieri dai componenti della Commissione provinciale Giuppi Siracusano e Patrizio Marino.

L’istanza di proroga presentata al commissario provinciale Ernesto Carbone è stata accolta così che di conseguenza tutte le scadenze ed i termini inizialmente individuati sono stati rimodulati.

– il termine presentazione candidature a segretario e liste assemblea slitta a venerdì 7 luglio ore 12;

– lo svolgimento assemblee nei comuni da sabato 8 a mercoledì 26;

– lo svolgimento assemblea provinciale sarà venerdì 28 dalle ore 15 in poi.

Nel frattempo non c’è nulla di scontato per quel che riguarda gli esiti del Congresso, il primo della stagione post-genovesiana. In pole position per la segreteria provinciale c’è Paolo Starvaggi, vicino al deputato regionale Pippo Laccoto ma gradito anche ai vertici siciliani del Pd. La nuova “guerra delle tessere”, sia pure in formato ridotto dopo l’uscita dal partito dell’area che fa riferimento all’ex sindaco, è in corso e ci sono movimenti di vario genere, sia per la segreteria provinciale, ritenuta la più determinante soprattutto alla vigilia delle Regionali di novembre, che per quella cittadina (l’anno prossimo ci saranno le amministrative). Nei giorni scorsi il sottosegretario alla sanità Davide Faraone ha incontrato i “renziani” di ferro per cercare di evitare scontri e polemiche. Chi è pronto a scaldarsi in panchina per dar filo da torcere a Laccoto e Starvaggi è Francesco Calanna, fedelissimo di Lumia e di Crocetta (che lo ha confermato numerose volte alla guida dell’Esa) che nelle prossime ore ufficializzerà la sua candidatura alla segreteria provinciale. Non è detto che, a sorpresa, tra i renziani della prima ora, spunti quel nome che farà da bastone tra le ruote ad un copione già scritto. Calanna, che alle primarie ha rappresentato la componente che faceva capo ad Emiliano, precisa di aver fatto una scelta personale "mi son riunito dapprima con me stesso e con la mia coscienza, non è quindi una candidatura di corrente. Un partito è vivo se c'è il confronto, il dialogo nel rispetto di tutte le componenti e ho voluto fare un gesto che può apparire una battaglia persa ma è un atto generoso per avviare il dibattito. Anzi, invito anche le altre componenti a fare altrettanto, non come una sfida ma come un modo per non dare nulla per scontato".

Le regole del Congresso infatti, basate sull'esito dei tesseramenti, danno per vincente Starvaggi, il candidato indicato da chi, appunto Laccoto, ha portato gran parte degli iscritti. Insomma, senza avversari potrebbe essere più che un Congresso un monologo e proprio per questo Calanna ha deciso di candidarsi. "Serve il confronto, serve parlare di progetti, altrimenti rischiamo nuove emorragie nei territori che potrebbero non comprendere. Il mio non è un braccio di ferro, so che non ho i numeri, ma è un contributo al dialogo e alla costruzione di un partito più vivo".

Intanto a Palazzo Zanca la capogruppo Antonella Russo, sconfessata nelle scelte adottate in linea con il partito in occasione della sfiducia e del voto su Messinaservizi dai due colleghi del gruppo Pd Gennaro e Cardile, si è dimessa dal ruolo.

Da agosto il Pd dello Stretto tornerà ad avere i vertici di partito e quegli organismi indispensabili per lasciare il caos e l’individualismo alle spalle. Dovrà emergere una linea chiara e coerente sia a livello cittadino (nei rapporti con l’amministrazione che ha l’ultimo anno davanti) sia a livello provinciale. C’è un vuoto di leadership lasciato da Genovese e ai nastri di partenza occorre capire chi è nelle condizioni di poter coprire quel ruolo riavvicinando il partito al territorio dopo 4 anni di paralisi.

Rosaria Brancato

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