Il Consiglio di Stato già aveva accolto il ricorso di Seccia e annullato l'incarico. Ma a luglio il Csm all'unanimità l'aveva ratificato nuovamente
REGGIO CALABRIA – Per la seconda volta nel giro di pochi mesi il Consiglio di Stato ha annullato la nomina di Giovanni Bombardieri a procuratore della Repubblica di Reggio Calabria accogliendo – com’era avvenuto nel primo caso – il ricorso proposto da Raffaele Seccia, ex procuratore capo di Lucera (nel Foggiano), in atto sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione.
Come una pallina da ping-pong
La nomina di Bombardieri a procuratore reggino, risalente al 2018, era stata annullata una prima volta nel maggio scorso dal Consiglio di Stato in accoglimento di un primo ricorso di Seccia, in prima istanza rigettato dal Tar del Lazio.
Il 22 luglio scorso il plenum del Consiglio superiore della magistratura aveva confermato all’unanimità la nomina di Bombardieri, ribadendo la decisione che aveva assunto quattro anni prima.
Con la sentenza odierna il Consiglio di Stato ha dichiarato nulla la nomina di Bombardieri, chiedendo a Palazzo dei Marescialli di rivotare per la nomina del procuratore reggino.
Nella pronuncia del supremo organo amministrativo si afferma, tra l’altro, che Bombardieri «non ha mai svolto funzioni di coordinamento investigativo» e che in qualità di procuratore aggiunto di Catanzaro, funzione svolta prima della nomina a Reggio, «ha coordinato gruppi che non si occupavano di reati in materia di criminalità organizzata».