Presentata la bozza alle organizzazioni sindacali nazionali. 4mila 447 posti in tutta Italia, di cui 528 in Sicilia, a partire dall’anno scolastico in corso. La metà dei posti è destinata ai vincitori di concorso, l’altra metà ai docenti inclusi nelle graduatorie. E c’è anche l’impegno per nuovi 12mila posti a partire dal prossimo anno
Diventa finalmente realtà la promessa delle assunzioni in ruolo sui posti di sostegno fatta l'anno scorso dalla ministra Maria Chiara Carrozza e inserita nella legge 128/2013. Il Miur, infatti, ha presentato alle organizzazioni sindacali nazionali la bozza, pressoché definitiva, di una circolare in applicazione alla legge 128 che prevede la copertura complessivamente di 4447 posti di sostegno effettivamente liberi e disponibili tramite l'assunzione nel corrente anno scolastico 2013-14 del corrispettivo numero di docenti, da spalmare su tutti gli ordini di scuola. La notizia è accompagnata anche dall'impegno a una ulteriore assunzione il prossimo anno scolastico di circa 12000 docenti per altrettanti posti di sostegno.
“Guardando nel dettaglio ripartizione per regione e per provincia, però, – sottolinea la segretaria generale della Cisl Scuola di Messina, Laura Fleres – le cose non sono messe molto bene per noi. In Sicilia saranno in tutto 528 i posti destinati a queste immediate assunzioni, mentre per la provincia di Messina se ne prevedono solo 72 complessivamente”.
Le assunzioni avverranno attraverso due canali: il 50% dei posti è destinato ai docenti vincitori di concorso, a partire da quelli del 2012, le cui procedure si siano concluse entro il 31 agosto 2013, o eventualmente ad altri concorsi precedenti; il rimanente 50% è destinato ai docenti inclusi nelle graduatorie a esaurimento valide per il 2013-14. Per tutti è assicurata la decorrenza giuridica nell'anno in corso e quella economica nell'anno 2014-15. Gli stessi vincitori potranno chiedere la sede definitiva di servizio nelle procedure previste per la mobilità del personale per l’anno scolastico 2014/15, di prossima pubblicazione, ma dovranno restare per un triennio nella provincia di assegnazione.
“Si tratta – conclude la Fleres – di posti attualmente disponibili negli organici delle scuole e ricoperti con incarico annuale da docenti precari ‘di prima generazione’ per i quali tutti, però, non potrà essere garantita la tanto attesa immissione in ruolo che consentirebbe il passaggio ad un posto definitivo”.