Chiuso il corso all’Istituto comprensivo barcellonese. Grazie alle associazioni esperantiste e alla diffusione delle grammatiche, il numero di esperantisti è in aumento, ed è oggi diffuso in ben 120 Paesi nel mondo.
Si è concluso lo scorso mercoledì primo giugno, presso l’Istituto Comprensivo “D’Alcontres” di Barcellona P. G., il corso di esperanto che, con il patrocinio della Federazione Esperantista Italiana, ha consentito ai ragazzi della scuola media di conoscere questa straordinaria lingua, nata dall’ingegno dell’oftalmologo polacco Ludwik Zamenhof alla fine dell’Ottocento e a tutt’oggi la più famosa ed usata delle “L.A.I.” (Lingue Ausiliarie Internazionali) create artificialmente per favorire gli scambi e la fratellanza tra i popoli.
Il corso, che è durato per tutto l’anno scolastico, è stato coordinato dalla prof.ssa Silvana Imbesi, docente di lettere alla D'Alcontres, prima esperantista barcellonese, e dal prof. Giuseppe Campolo, esperantista di fama internazionale, come esperto esterno.
Studiare l’esperanto, secondo gli esperti, facilita l’apprendimento delle lingue in genere, avendo esso mutuato, per la precisa pianificazione del suo ideatore, oltre che il lessico, la struttura grammaticale dalle principali lingue del mondo (e in particolare da quelle europee più diffuse). E, in base agli studi di neurolinguistica più evoluti, il cervello dei ragazzi è particolarmente predisposto a calarsi in lingue nuove se parte da una base grammaticale comune. Non è un caso che si stima che siano necessari meno di sei mesi di studio per avere una buona padronanza dell'esperanto, contro gli anni di studio di altre lingue per raggiungere lo stesso livello: questo perché si tratta di una lingua all’insegna di regolarità e semplicità, che si può imparare anche da autodidatti.
Grazie alle associazioni esperantiste, alla diffusione delle grammatiche e recentemente anche per opera di Internet il numero di esperantisti è in aumento, ed è oggi diffuso in ben 120 Paesi nel mondo.