Torregrotta, si dimette l'assessore Tinaglia. Reset punta a Messina

Torregrotta, si dimette l’assessore Tinaglia. Reset punta a Messina

Salvatore Di Trapani

Torregrotta, si dimette l’assessore Tinaglia. Reset punta a Messina

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giovedì 22 Marzo 2018 - 10:58

In vista dei prossimi impegni elettorali di Reset, l'assessore Tinaglia lascia il proprio ruolo al comune di Torregrotta. Si dovrà adesso procedere con l'individuare un suo sostituto.

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E' con una promessa che l'ormai ex assessore Alessandro Tinaglia saluta la macchina amministrativa Torrese. "Tutti i cantieri e le riqualificazioni partiranno nel 2019". E' quanto dichiara Tinaglia in una lunga nota inviata al sindaco e al segretario comunale.

I nove mesi di Tinaglia al comune di Torregrotta sono stati caratterizzati, più volte, dalla polemica. In sede di consiglio, infatti, si è contestata in diverse occasioni l'assenza dell'assessore alle varie sedute. Un'assenza dalla quale Tinaglia si era però difeso, ribadendo il proprio impegno nonostante le mancate presenze.

"L'esperienza da amministratore, maturata in questi mesi, ha dimostrato nei fatti come quanto elaborato da reset in questi anni per la città di Messina sia valido, efficace ed esportabile anche in altri contesti -si legge nella nota- La riorganizzazione della macchina burocratica, che rappresenta l'elemento distintivo di questa mia esperienza, va adesso completata attraverso l'urgente individuazione di una figura esterna che possa guidare l'area edilizia e territorio".

Le dimissioni di Tinaglia giungono in concomitanza con i prossimi impegni elettorali di Reset presso il comune di Messina. Un esperimento nel torrese, dunque, che farà da apripista alla prossima fase del percorso politico dell'ex assessore comunale.

Tinaglia, nella sua nota, ha quindi indicato le prossime azioni amministrative da perseguire. Prima fra tutte una mappatura della rete idrica, un punto sul quale in più occasioni si era acceso il dibattito sottolineando come il comune tirrenico ne risulti al momento sprovvisto.

"La riorganizzazione avviata -si legge ancora nella nota- dovrà inoltre prevedere, a breve e per motivi di economicità e trasparenza, anche l'avvio delle gare per i servizi di manutenzione di acquedotto, fognatura, opere stradali ed edili in generale poiché l'assenza di personale specializzato nei settori segnalati genera ritardi negli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria ed un numero troppo elevato di interventi di somma urgenza che finiscono per appesantire il bilancio comunale".

Tinaglia si scaglia poi contro il consorzio Acavn presso il quale era stata richiesta l'autorizzazione necessaria ad attivare il nuovo pozzo. Una soluzione individuata in extremis per risolvere la tanto discussa crisi idrica nel torrese.

"L'inadeguatezza dell'Acavn -scrive- ci ha costretti a rivolgerci al prefetto e, nonostante l'intervento della prefettura, ad oggi il consorzio non fornisce l'erogazione prevista e non autorizza Torregrotta ad ultimare i lavori che potrebbero evitare la crisi idrica dei prossimi mesi".

Ma la situazione Acavn è ben più complicata. Nel corso del consiglio comunale del 2 febbraio -al quale Tinaglia era assente infatti il presidente del Cda, Alessandro Nava, aveva relazionato sull'impossibilità di procedere con le autorizzazioni.

"Mancando un direttore, un tecnico e un manutentore -aveva dichiarato- nessuno può autorizzare allacci a condutture Acavn. Soprattutto nessuno può autorizzare un allaccio a fornitura elettrica Acavn da parte di terzi".

Le figure professionali mancanti, era stato poi spiegato nel corso del consiglio, andavano ricercate all'interno dei comuni membri del consorzio.

La nota di Tinaglia si conclude facendo un bilancio dei 9 mesi trascorsi come assessore: "Tra i risultati più importanti mi pregio di aver sollecitato l'utilizzo degli spazi finanziari verticali che ci hanno portato, a differenza degli anni passati, all'assegnazione nel mese di febbraio 2018 di quasi 1,5 milioni di euro dei circa 6 milioni di euro di avanzo di amministrazione. Durante il mio mandato inoltre, nonostante la lentezza dell'ufficio tecnico, è stato avviata la procedura per il miglioramento dell'impianto di depurazione consortile ed è stata più volte sollecita la regione siciliana affinché velocizzi l'iter per la realizzazione del collettore che porti i reflui fino all'impianto di depurazione di Giammoro".

Salvatore Di Trapani

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