Il consigliere ha spiegato i motivi per cui ha lasciato la lista “Niente paura”, nella quale è stata il candidato più votato. E ha confermato che gli accordi preelettorali prevedevano l'assegnazione di un assessorato per ogni lista eletta. Sotto accusa le tensioni interne tra i Dr e FI
“Si tratta di una netta presa di distanza rispetto a certe scelte politiche che, a mio parere, non sono state del tutto ispirate al buon senso, né ad una logica meritocratica, e che hanno ingenerato nei cittadini barcellonesi il timore di un ritorno a discutibili dinamiche della vecchia politica” Non usa giri di parole Angelita Pino, la più votata nella lista “Niente paura”, nel confermare la sua mancata nomina ad assessore come motivo che l’ha spinta a ritirare il suo sostegno al sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Roberto Materia, iscrivendosi al gruppo misto. Pino ha comunque confermato la sua permanenza nella maggioranza, anche se “libera da condizionamenti”.
“Ciò che è venuto a mancare è stato quel doveroso momento di “confronto” con tutte (e sottolineo tutte) le forze politiche che hanno sostenuto l’attuale Sindaco” – continua Pino – “Le varie cariche, infatti, a mio parere avrebbero potuto (rectius: dovuto) essere distribuite in maniera maggiormente equa fra tutte le liste, in ossequio agli originari accordi (che prevedevano, appunto, un riconoscimento per ciascuna delle 7 liste della coalizione), e soprattutto nel rispetto della volontà dell’elettore, che proprio alla lista “Niente Paura” (inspiegabilmente tagliata fuori dall’assegnazione delle cariche) ha riservato un larghissimo tributo (quasi 2000 preferenze)”.
Il consigliere ha anche accennato a “una certa mancanza di coesione e compattezza tra gli stessi componenti della predetta lista”, che si unisce alle critiche rivolte alle due “primedonne” della coalizione, i Dr di Beppe Picciolo e Forza Barcellona di Santi Formica, che hanno ottenuto la maggior parte delle cariche dopo molte tensioni. Pino resterà comunque nella maggioranza a sostegno del sindaco, così da rispettare la volontà dei suoi elettori.
Giovanni Passalacqua