“E' una struttura - afferma il segretario provinciale della Uil Difesa, Angelo Rodilosso – che costituisce una realtà lavorativa imponente per una città come Messina, affamata di lavoro. Una struttura che va assolutamente rilanciata e valorizzata, in quanto parte, da sempre, del tessuto connettivo della città".
Si respira una buona aria all’arsenale militare di Messina. Dopo gli allarmismi degli ultimi mesi che vedevano la struttura in crisi per il deciso taglio dei fondi destinati alla difesa da parte del Governo di Roma, si torna a lavorare serenamente puntando al rilancio dell’azienda, a partire dalla valorizzazione delle maestranze.
“Allo stato attuale – spiegano Angelo Rodilosso, segretario provinciale UILPA Difesa, e i componenti del direttivo provinciale della categoria – si continua a lavorare sia con navi civili che con navi militari. In realtà, anche nei momenti più critici il bacino di carenaggio è stato sempre utilizzato, la vera novità, da un paio di mesi a questa parte consiste nel nuovo atteggiamento assunto dal personale. Un atteggiamento dovuto in parte alla nuova politica di gestione dell’azienda, diretta adesso da un ufficiale in servizio con esperienza di arsenali e di relazioni internazionali, che, attraverso brillanti intuizioni (come quella della visita di 26 ufficiali Addetti alla Difesa di altrettante Ambasciate Estere in Italia, durante la quale gli stessi operai hanno illustrato agli ospiti il lavoro svolto – vedi foto) punta in particolare alla valorizzazione delle maestranze, altamente specializzate presenti all’interno della struttura. Personale che da decenni ormai svolge, ad altissimo livello, lavori elettrici ed elettronici, di congegnatoria, meccanica, motoristica, saldatura, carpenteria in ferro ed in legno, con altissime competenze acquisite sul campo con una grande voglia di aggiornamento professionale, coadiuvato dal personale amministrativo, in una struttura presente sul territorio dal 1860 e dotata di 300 metri di banchine di ormeggio, di un bacino in muratura e di un bacino galleggiante.”
“Una struttura – prosegue Rodilosso – che costituisce una realtà lavorativa imponente per una città come Messina, affamata di lavoro. Una struttura che va assolutamente rilanciata e valorizzata, in quanto parte, da sempre, del tessuto connettivo della città. Una città già scippata di importanti realtà come il Distretto Militare, l’11° Reparto Rifornimenti Artiglieria e il Comando Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, oggi riconfigurato in Comando MARICOMLOG, area logistica zona Sicilia.”
“Per questo, come UIL PA DIFESA – conclude Rodilosso – pur guardando con favore al lavoro fin qui svolto dalla nuova direzione, non distogliamo l’attenzione dall’obiettivo fissato dall’Agenzia Industrie Difesa, che è, e resta, quello del pareggio di bilancio entro il 31 dicembre 2014. Un obiettivo per raggiungere il quale è fondamentale tenere alta la guardia e puntare, oltre che sulle commesse acquisite dai privati, su quelle provenienti dal Ministero della Difesa, come di fatto avveniva in passato, a seguito di un piano industriale e di una convenzione stipulata fra l’Agenzia e il Ministero, convenzione che garantiva all’Arsenale Militare di Messina un monte ore di lavoro superiore a 200 mila.”
Caro Angelo Rodilosso, da bravo arsenalotto lo sai che è stata
tutta una mossa politica quella di declassare l’Arsenale di Messina che come poteva testimoniare mio padre e tuo padre era il migliore ed il più efficiente d’Italia.
Dite a chi interessa l’area.-
–bacino di carenaggio prego.– Non capisco poi il recente premio al sig Cremonini, visto che l’azienda non è in pareggio. Misteri messinesi.
Raggiunto il pareggio di bilancio cosa succede? S.P.A. come i (o gli ex) cantieri Rodriquez?