Studio di 6 esperti internazionali per la gestione del diabete. C'è anche il prof. Cucinotta

Studio di 6 esperti internazionali per la gestione del diabete. C’è anche il prof. Cucinotta

Studio di 6 esperti internazionali per la gestione del diabete. C’è anche il prof. Cucinotta

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mercoledì 13 Novembre 2013 - 10:49

“Lo studio prevedeva la divisione di oltre 1000 pazienti in due gruppi: un gruppo faceva un autocontrollo della glicemia tradizionale, mentre l’altro gruppo faceva uno schema di monitoraggio strutturato secondo indicazioni specifiche, con possibilità di interventi immediati per la correzione dell’iperglicemia”, – afferma il Prof. Domenico Cucinotta, Direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Messina. “Alla fine dello studio, dopo un anno di trattamento, abbiamo osservato, una maggiore e significativa riduzione dell’emoglobina glicata nel gruppo dell’automonitoraggio strutturato, rispetto al gruppo in cui l’automonitoraggio non era strutturato”

Celebrata in tutto il mondo il 14 novembre, la Giornata Mondiale del Diabete accende i riflettori su una patologia i cui dati sono allarmanti: 248 milioni di diabetici nel mondo, l’8,6% della popolazione europea è affetta da diabete e di questi 3 milioni sono in Italia.

Nel mese di Ottobre 2013 è stato pubblicato sulla rivista scientifica Diabetes Care lo studio italiano PRISMA, primo al mondo in fatto di numerosità, che evidenzia l’efficacia di un approccio personalizzato alla gestione del diabete.

Questo studio, multicentrico randomizzato, prospettico e in aperto ha coinvolto per oltre un anno più di 1000 pazienti con diabete di tipo 2 non insulino trattati provenienti da 39 centri di diabetologia su tutto il territorio nazionale; ha confrontato due diversi gruppi: uno (501 pazienti) con autocontrollo strutturato della glicemia (4 volte al giorno per 3 giorni alla settimana) e uno (523 pazienti) con autocontrollo non strutturato. I risultati ottenuti hanno dimostrato un significativo miglioramento dei livelli di emoglobina glicata (HbA1c) nei soggetti che effettuavano l’autocontrollo strutturato.

“Lo studio prevedeva la divisione di oltre 1000 pazienti in due gruppi: un gruppo faceva un autocontrollo della glicemia tradizionale, mentre l’altro gruppo faceva uno schema di monitoraggio strutturato secondo indicazioni specifiche, con possibilità di interventi immediati per la correzione dell’iperglicemia”, – afferma il Prof. Domenico Cucinotta, Direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Messina. “Alla fine dello studio, dopo un anno di trattamento, abbiamo osservato, una maggiore e significativa riduzione dell’emoglobina glicata nel gruppo dell’automonitoraggio strutturato, rispetto al gruppo in cui l’automonitoraggio non era strutturato”.

“Lo studio PRISMA è la dimostrazione che l’automonitoraggio della glicemia nella persona con diabete non trattata con insulina è efficace quanto un intervento farmacologico” – afferma il Prof. Emanuele Bosi, Direttore del Dipartimento di Medicina interna e specialistica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. “I risultati ottenuti evidenziano come la misurazione della glicemia capillare secondo uno schema che stabilisce la frequenza e il momento delle misurazioni consente di raggiungere e mantenere nel tempo un miglior controllo glicemico senza effetti collaterali di rilievo”.

Lo studio PRISMA può avere un forte impatto sia sui pazienti che diventano più consapevoli del proprio stato e possono di conseguenza migliorare e adattare il proprio stile di vita, sia sui medici che possono effettuare aggiustamenti terapeutici informati. Il rafforzamento della collaborazione tra medici e pazienti può ridurre il ricorso a farmaci di maggior costo per il Sistema Sanitario Nazionale.

“Siamo convinti da molto tempo che un’efficace gestione del diabete possa passare solo attraverso un approccio sistemico che tenga conto di tutti gli attori e che abbia un solo obiettivo: il miglioramento della qualità della vita delle persone con il diabete” – dichiara Massimo Balestri, Head of Roche Diabetes Care Italia. “Lo Studio PRISMA, che mette in primo piano il malato e propone un nuovo modo di collaborazione tra medico e paziente, ci fornisce una dimostrazione importante di questo e rappresenta un punto di partenza per la definizione di nuove modalità di assistenza”.

Lo studio PRISMA si colloca a ragione tra i grandi trial internazionali sia per i suoi risultati sia perché ha validato una metodologia di gestione della persona con diabete in cui l’autocontrollo strutturato ha mostrato una efficacia paragonabile a quella di un farmaco.

Il progetto è stato curato da un team di sei diabetologi italiani di rilievo internazionale:
– Prof. Emanuele Bosi, Direttore del Dipartimento di Medicina interna e specialistica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano
– Prof. Antonio Ceriello, Direttore del Dipartimento di Ricerca su “Diabete e Malattie Cardiovascolari” all’Institut d’Investigacions Biomèdiques August Pi i Sunyer (IDIBAPS), di Barcellona
– Prof. Domenico Cucinotta, Direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Messina
– Prof. Francesco Giorgino, Direttore dell’Unità Operativa di Endocrinologia dell’A.O. Universitaria del Policlinico di Bari
– Prof. Marina Scavini, Specialista in Diabetologia, Istituto Scientifico San Raffaele di Milano
– Prof. Antonio Tiengo, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Divisione Malattie Metaboliche dell’Università di Padova

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