Le malattie cardiocircolatorie, tra le più pericolose tra quelle metaboliche, possono essere controllate con farmaci appropriati,una vita sana ma anche con la giusta alimentazione
La celeberrima dieta mediterranea, venne teorizzata come valida alternativa alle diete semi-proteiche o lipido-proteiche, proprie dei popoli anglosassoni, per enfatizzare la longevità e il basso numero di malattie cardiocircolatorie nelle popolazioni del bacino mediterraneo. E fu il fisiologo americano Ancel Keys a propugnarne la diffusione capillare.
I congressi di oncologi e cardiologi, succedutesi dai primi anni cinquanta in poi,hanno sottolineato come particolari alimenti sono in grado non solo di non alterare la salute,ma addirittura di proteggere arterie e muscolo cardiaco da affezioni anche tanto pericolose per la vita.
La valenza dei grassi insaturi (mono e poli) nella dieta, che trova nell’olio d’oliva il principe dei condimenti e nell’alimentazione a base di pesce e frutta secca, il naturale viatico verso la buona salute, viene rimarcata anche troppo spesso, col risultato che talvolta i salutisti esagerano.
E’ importante cercare di non abusare dei grassi saturi sia nei condimenti che nell’alimentazione carnea,ma bisogna considerare che anche squilibri eccessivi tra le varie famiglie di grassi omega (3/6/9), determina un peggioramento delle risposte metaboliche,dunque “adelante ma con judicio”,come dalla massima manzoniana. Quindi non esagerare né con gli oli di semi, nè con le merendine che contengono oli vegetali, e quindi omega 6.
E per seguire una buona dieta mediterranea, si preferiscano-nel periodo estivo- a colazione :frutta di stagione (meno i succhi confezionati e comunque non zuccherati); latte scremato o yogurth magri; pane tostato e frutta secca; bevande come tea freddo e latte di mandorla; miele o marmellata,cercando di non abusarne.
Gli spuntini possono comprendere gelati o granite preferibilmente di frutta.
Pranzo e cena con minestre o primi piatti freddi; pane tostato; carne bianca o pesce; vegetali di stagione; condimento con limone, aromi, spezie, e soprattutto olio di oliva. Il quale olio di oliva,va preferito anche come olio per friggere, perchè essendo monoinsaturo presenta un solo doppio legame e quindi mantiene la sua stabilità anche a temperature superiori a 100°C,contrariamente all’olio di semi polinsaturo.
Riteniamo che la saggezza popolare sia anche di aiuto a questi consigli,come le abitudini tradizionali. Basta non farsi prendere dalla voglia insana di copiare le abitudini di popoli che magari saranno anche più ricchi di noi,ma che presentano un ben più alto numero di cardiopatici.
“Avvertenza: questa rubrica ha come fine quello di favorire la riflessione su temi di natura nutrizionale e benessere Le informazioni e le risposte fornite dal Centro hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale.”
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