Lavori in corso per ridurre la "dipendenza" della città di Messina dall'acquedotto Fiumefreddo
MESSINA – Mentre gli effetti del primo stop programmato all’erogazione idrica in città si fanno purtroppo ancora sentire, prosegue il piano complessivo di Amam per raggiungere l’obiettivo acqua H24 a Messina. Stamattina i vertici dell’azienda, i tecnici e il sindaco Federico Basile hanno effettuato un sopralluogo a Briga per verificare l’andamento di uno degli interventi previsti nell’ambito del progetto di ricerca idrica finanziato con i Fondi Masterplan. Un investimento di 4,5 milioni di euro, già in corso e che sarà concluso entro il prossimo anno, programmato per ridurre la dipendenza della città di Messina dagli acquedotti della Santissima e Fiumefreddo, attraverso l’individuazione e la realizzazione di nuovi punti di captazione del prezioso liquido.
Un piano da 4,5 milioni di euro
“Andiamo avanti con il programma complessivo di interventi per incrementare la quantità di acqua in città”, ha commentato il sindaco Basile. Nello specifico, stamattina a Briga sono state effettuate le prove di portata del primo dei tre nuovi pozzi che dovrebbero garantire un maggior apporto idrico in città. L’erogazione a Messina dipende per circa l’80% dal solo acquedotto Fiumefreddo, infrastruttura lunga circa 60 chilometri su cui si sta già intervenendo per migliorarne l’efficienza e la sicurezza. Sul fronte della ricerca di nuove fonti di approvvigionamento idrico sono invece diversi gli interventi previsti dal progetto: il potenziamento di risorse idriche alternative al Fiumefreddo (sorgive Santissima, San Rizzo e un campo pozzi in località Briga); la realizzazione di nuove connessioni idriche (Mili San Pietro ‐ Mili San Marco, Torrente SanFilippo ‐ Santa Lucia sopra Contesse) e la messa in esercizio del serbatoio di Santa Lucia sopra Contesse; il potenziamento e la sostituzione di condotte vetuste, al fine di ridurre le perdite idriche (Ortoliuzzo ‐ San Saba); infine, la manutenzione di alcuni serbatoi comunali.