L'obiettivo del confronto con gli organi sanitari è stato quello di valutare le corrette procedure da adottare per contrastare l'insetto che sta attaccando il patrimonio arbore
Per affrontare i provvedimenti contro il punteruolo rosso che ha attaccato numerose palme anche nella città di Messina, l’Amministrazione comunale ha promosso una riunione tecnica. Al tavolo tecnico hanno partecipato, l’assessore arredo urbano, Elvira Amata; il Capo di Gabinetto Antonio Ruggeri; il dirigente del dipartimento urbanizzazione primarie secondarie indagine geognostiche ing. Antonio Amato; il dott. Gabriele Schillace, del servizio 5 dell’Unità Operativa 118 della Regione Siciliana, per gli interventi per il controllo fitosanitario e del settore vivaistico; l’agronomo Giovanni Chiofalo presidente dell’ordine provinciale dei dottori Agronomi e Forestali.
L’obiettivo della riunione, è stato quello di valutare le corrette procedure da adottare per contrastare l’insetto che sta attaccando il patrimonio arbore. Per definire la complessità dell’azione preventiva, l’incontro è stato aggiornato a venerdì 25, alle ore 9; in quella sede sarà stabilito un programma dettagliato di interventi secondo il piano d’azione regionale per il contenimento del punteruolo rosso delle palme in zone delimitate, come previsto dal decreto regionale del 7 gennaio 2011.
Sempre dal Dizionario della Treccani:
INCOMPETENTE agg. [comp. di in-2 e competente]. 1. Che manca di competenza in senso giuridico, soprattutto con riguardo al diritto processuale e amministrativo: giudice, tribunale, organo di stato i. (a svolgere una determinata funzione, a esprimersi su certe questioni, ecc.); il sindaco è i. a emanare il provvedimento richiesto.
2. Con sign. più generico, di persona che non è in grado di parlare o giudicare autorevolmente su un argomento o una disciplina, per non averne sufficiente cognizione o esperienza: essere, dichiararsi i. in materia o in fatto d’arte, di meccanica, di letteratura; sono i. a pronunciarmi su tale questione; lo ritengo i. a dare un giudizio. Con valore più limitativo, inabile, incapace, che non conosce la propria professione, il proprio mestiere: medico, avvocato, operaio, tecnico i.; con lo stesso sign., anche sostantivato: è un, o una, incompetente.
Dal Dizionario Treccani (*):
IGNORANTE agg. e s. m. e f. [dal lat. ignorans -antis, part. pres. di ignorare «ignorare»]. –
a. Che non conosce una determinata materia, che è in tutto o in parte digiuno di un determinato complesso di nozioni: essere i. di chimica, di grammatica, ecc.; in fatto di musica moderna sono completamente ignorante. Ha senso oggettivo e spesso di modestia, se detto di sé stesso; riferito ad altri, è per lo più spreg. o offensivo.
b. Che non è venuto a conoscenza di un fatto: era ancora i. dell’accaduto. In questo sign., è meno com. di ignaro.
c. Che non sa o sa male ciò che dovrebbe sapere, soprattutto per ciò che riguarda la propria attività o professione
(*) La Treccani è una delle più importanti enciclopedie italiane non è una canzone di De Gregori (quelli sono 4 cani) e non si trova nei canili ma nelle biblioteche (per biblioteche cercare sul dizionario).
dal Dizionario Treccani:
CIALTRONE s. m. (f. -a) [etimo incerto]. – Persona volgare e spregevole, arrogante e poco seria, trasandata nell’operare, priva di serietà e correttezza nei rapporti personali, o che manca di parola nei rapporti di lavoro. Anche, con sign. attenuato, persona sciatta nel vestire e nel portamento, o che nel lavoro sia solita fare le cose in fretta e senza attenzione. ◆
Tignino, non si butti così giù. Comunque apprezzo il suo rigurgito di autocritica.
Continuando a leggere la Treccani
PAGLIACCIO s. m. [der. di paglia; il sign. 2, con riferimento all’abito di tela grezza simile al rivestimento di un pagliericcio]. 1. ant. Paglia; pagliericcio, paglione: bruciare il p., lo stesso che bruciare il paglione (v. bruciare, n. 2 c).
2. a. Attore comico che, vestito in modo buffo, con giacca e pantaloni troppo larghi e scarpe smisurate, truccato in modo vistoso o grottesco, si esibisce nei circhi e nei teatri, recitando scenette ridicole o farsesche; al pagliaccio (o clown) fa da spalla l’augusto (v. augusto2).
b. fig. Persona che si comporta in modo ridicolo, con assoluta mancanza di serietà, di dignità, di coerenza, e sulla quale non si può fare alcun affidamento: non c’è da fidarsi di lui, è un p.!; fanno promesse e poi non mantengono la parola: sono dei p.; con sign. meno negativo, fare il p., fare il buffone, parlare, muoversi, gestire in modo ridicolo o con scarsa serietà.
3. Pesce p., nome (dovuto alla vivace colorazione) dei pesci della famiglia scatofagidi (in partic. della specie Scatophagus argus), e anche di altre specie, tra cui quelle del genere Amphiprion, per es. Amphiprion percula. ◆ Dim. pagliaccétto; accr. pagliaccióne.
sempre dal Dizionario Treccani:
SOMARO(tosc. ant. somàio) s. m. (f. -a) [lat. tardo saumarius, da sagmarius (agg. di sauma, sagma: v. soma1) «da soma, da carico»].
1. Asino, ciuco: mettere il basto al s.; lavorare come un somaro.
2. fig. Persona ignorante, di scarsa intelligenza e capacità: quel ragioniere è un gran s., ha sbagliato tutte le fatture; sei un s., non ne fai una giusta!; spec. con riferimento a ragazzi che non traggono alcun profitto dagli studî: è un vero s. (o una vera somara), non impara nulla; anche con uso di agg.: è la più s. della classe; che ragazzi somari! ◆ Dim. e vezz. somarèllo (v.), somarétto; accr. somaróne; pegg. somaràccio.
INCAPACE agg. e s. m. f. [dal lat. tardo incapax -acis]. –
1. Non capace, che non è in grado di fare qualche cosa: è i. di reggersi in sella, di distinguere il vero dal falso; anche come qualità positiva: sai che sono i. di mentire; lo credo i. di una simile azione; sarebbe i. di far del male a una mosca. Con uso assol., sempre come giudizio negativo, mancante di ogni abilità nell’esercizio delle proprie mansioni: un insegnante, un impiegato i.; anche sostantivato: è un incapace.
2. In diritto civile, privo della capacità di agire: soggetto i. di testare, di stipulare un contratto; in diritto penale, i. d’intendere e di volere, privo della «capacità di intendere e di volere», sia per uno stato d’infermità mentale o di deficienza psichica (anche transitoria) sia anche per l’età minore; con questa accezione, è frequente l’uso come sost.: la tutela degli incapaci; circonvenzione di incapace.
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INETTO agg. [dal lat. ineptus, comp. di in-2 e aptus «adatto»]. –
1.
a. Che non ha attitudine per determinati lavori, compiti, attività: essere i. a un mestiere, a un ufficio, al comando, alle armi.
b. Con uso assol., inabile, incapace (per natura o per scarsa preparazione ed esperienza) nel proprio mestiere o nella professione, nell’arte che si esercita: meccanico, commerciante, chirurgo, pittore inetto. Con senso peggiorativo: governo, governanti i., assolutamente incapaci, deboli, fiacchi; un uomo i., buono a nulla, dappoco, privo di qualsiasi capacità; anche sostantivato: è un inetto.
c. estens., letter. Riferito a cose (spec. a strumenti dell’arte): penna i. (di uno scrittore), pennello i. (di un pittore), adoperati con scarsa abilità; Levando intanto queste prime rudi Scaglie n’andrò con lo scarpello i. (Ariosto).
2. In zoologia, prole i. (in contrapp. a prole precoce), i piccoli degli uccelli e dei mammiferi quando, appena nati, sono incapaci di procurarsi da sé il cibo o di nutrirsi da soli.
3. ant. Disadatto, fuor di luogo, sciocco: domande, risposte i.; ragionamenti inetti. ◆ Avv. inettaménte, senza attitudine o capacità: svolgere inettamente una mansione.
eilà caro/a Anonimo/a X o Y, quanto sentivo la Sua mancanza! Poi quando avrà il coraggio di firmarSi La degnerò della mia attenzione, un affettuoso abbraccio saverio