Il legale tira le fila del convegno di Capo d'Orlando sulle riforme del sistema giustizia
CAPO D’ORLANDO – Avvocati, magistrati, giuristi e politici di tutta Italia si sono confrontati a Villa Piccolo, nel corso della due giorni di studio su “Le emergenze del sistema penale” organizzato dall’Ordine degli avvocati e la Camera Penale di Patti, col patrocinio dell’Unione delle camere penali d’Italia e la Fondazione Luigi Enaudi. Il punto di vista dell’avvocato Carmelo Occhiuto, della giunta nazione dell’Unione.
Avvocato, giunge alla ottava edizione il consueto appuntamento organizzato dai penalisti a Capo d’Orlando ed è anche quest’anno di assoluto rilievo. Qual è la conclusione, traendo le fila di questa due giorni?
“I dibattiti hanno portato tutti spunti interessanti ed è stato ricco di reazioni, anche vivaci, alle tesi argomentate dai vari interlocutori, finalmente sappiamo come la pensano “l’accusa” e “la difesa”. Tanta vivacità in questo dialogo mi conferma sempre di più che necessitiamo di un giudice che sia davvero terzo.”
Lamentate spesso che l’avvocatura non viene coinvolta nei processi di riforma del settore giustizia, è ancora così?
“Purtroppo sì, basti pensare che nell’iter legislativo della riforma Cartabia non è stato coinvolto alcun avvocato, se non un professore universitario che è anche avvocato. Il posto che ci viene riconosciuto nel sistema è piuttosto emarginato, e questi appuntamenti servono per farci sentire, anche fuori dalle aule di giustizia, servono a far sentire le nostre tesi al legislatore”.
Rispetto al processo penale e alla riforma, qual è l’aspetto su cui è più urgente intervenire?
“Ci sembra che siano tante le misure da correggere, ma soprattutto è urgente tutelare l’attività del difensore. Perché tutelare tale attività vuol dire tutelare il diritto di difesa. Pare sempre più difficile per esempio per chi non ha possibilità economiche vedere riconosciuti i propri diritti. Faccio un esempio banale: la necessità di rinnovare esplicitamente la procura per il processo d’appello. Sembra facile per chi ha il cliente dietro l’angolo o in stato di libertà. Pensiamo invece al difensore di un extracomunitario, o di un imputato recluso in Sardegna. Come può l’avvocato raggiungerlo per farsi firmare nuovamente una procura o una elezione di domicilio? “
Approfittiamone per fare il punto sull’amministrazione di giustizia nel distretto di Patti
“C’è un problema serio che riguarda la carenza di magistrati. Una carenza alla quale si è in parte sopperito grazie al personale dell’Ufficio del processo, in servizio nel distretto da circa un anno. L’aspetto critico è che si tratta di figure estranee al giudice al quale vengono affidati compiti anche delicati come la redazione delle sentenze. L’aspetto positivo è che da quando sono in organico l’arretrato è stato abbattuto del 15%. Questo dimostra che basta arruolare più magistrati per recuperare le lentezze”.