Il nuovo regolamento Cosap avrebbe dovuto facilitare le concessioni di spazi, ma il consigliere Interdonato segnala gli ostacoli che stanno sorgendo in centro
Occupazione suolo pubblico: i problemi non finiscono mai. Il nuovo regolamento approvato nello scorso mese di marzo avrebbe potuto dare un po’ di respiro ai locali. Soprattutto dopo anni di battaglie e canoni stellari che dal 2012 erano diventati insostenibili. Il nuovo regolamento doveva agevolare e facilitare l’occupazione di suolo all’esterno delle attività. Ampliare gli spazi a disposizione. Velocizzare e sburocratizzare le pratiche di concessione.
Gli ostacoli
A distanza di qualche mese però stanno saltando fuori nuovi problemi. Ostacoli che mettono a repentaglio le attività di chi vorrebbe ottenere degli spazi di suolo pubblico in virtù del nuovo regolamento. Sta accadendo soprattutto in centro città. E a denunciare le difficoltà sollevate da numerosi operatori commerciali è il consigliere comunale Nino Interdonato. L’esponente di Sicilia Futura, promotore insieme ai colleghi proprio di quelle modifiche che hanno “alleggerito” il regolamento Cosap, si appella al vicesindaco Salvatore Mondello.
Il centro storico
Interdonato spiega che gli operatori del centro storico che hanno provato ad avvalersi delle nuove opportunità offerte dal nuovo regolamento Cosap, istallando su suolo pubblico dehors all’esterno delle relative attività commerciali, non riescono a portare a compimento l’iter amministrativo necessario. Il motivo? Pareri tecnici non favorevoli da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali e ambientali. Scaturiti per presunte non compatibilità con il Piano Paesaggistico dell’ambito 9 ricadente nella Provincia di Messina.
Interdonato ricorda che la Soprintendenza stessa, al tempo della redazione del nuovo regolamento Cosap, non era stata disponibile a partecipare alle numerosi riunioni tra membri del Consiglio e Giunta Comunale, insieme ai Dipartimenti comunali e alle associazioni datoriali. E sottolinea anche che ciò che legittimamente si chiede a Messina è possibile nel resto delle città italiane, siciliane, e anche in alcuni comuni della provincia di Messina.
Tutti attorno a un tavolo
Dunque è urgente trovare una soluzione che sblocchi questa situazione di stallo assoluto. Interdonato chiede al vicesindaco di indire con urgenza un tavolo tecnico alla presenza della Soprintendenza ai Beni Culturali e ambientali di Messina, insieme alle associazioni datoriali. L’obiettivo urgente è di superare la fase di stasi amministrativa che si è creata, paralizzando nuovi investimenti economici ed imprenditoriali.
Francesca Stornante