Le Glorius in quartet , che cantano a cappella accompagnate solo dalle morbide sonorita' del pianoforte , presenteranno un repertorio che spazia tra diversi generi musicali con forti contaminazioni jazz, che ci sorprenderà piacevolmente. Nel secondo set, gli “Shabda Quartet”: il nome la dice già lunga. La parola araba vuol dire infatti “suono” e conferma che la vita del gruppo nasce dall’armonia, dalle note che danno linfa al loro stare insieme nel respiro essenziale della musica
“Domenica 19 maggio 2013 “Off in Jazz” accoglie nella Rassegna e sul palco del Centro Multiculturale Officina, i giovani musicisti locali : sperimenta il nuovo e offre l’opportunità di un pubblico esigente e preparato, ai talenti più promettenti della città che gravitano nell’ambito del jazz, del blues e del soul. Quella che sembra un’occasione particolare e straordinaria, al momento attuale, diventerà un appuntamento quasi stabile nel futuro, per consentire ai musicisti non ancora noti, ma capaci e pronti, di confrontarsi con una platea avvezza a musica e musicisti “sicuri”, ma disposta a stupirsi e divertirsi con nuovi artisti che siano capaci di emozionare.
E così, se da un lato l’International Jazz Day ha visto confluire all’Officina molti musicisti di provata esperienza e indiscusso talento,che hanno suonato insieme con grande armonia e divertimento di tutti, ha dato anche modo ai nostri ragazzi messinesi, che suonano jazz, di farsi conoscere ed apprezzare. Domenica, sarà l’occasione di due gruppi per i quali si intravede un percorso luminoso : le “Glorius in Quartet” e gli “Shabda Quartet”. Aprono il concerto le “Glorius” ovvero : Cecilia Foti -soprano, Federica D’andrea- mezzosoprano, Agnese Carrubba -contralto e Mariachiara Millimaggi -mezzosoprano e pianoforte.
L’ensemble è molto gradevole e di facile godibilità, per la magica combinazione dei timbri vocali che soavemente si accordano, in una musica senza orchestra, che nasce “…dalla fusione di quattro voci dai ‘colori’ diversi, con un unico intento: l’armonia”
Le Glorius in quartet , che cantano a cappella accompagnate solo dalle morbide sonorita’ del pianoforte , presenteranno un repertorio che spazia tra diversi generi musicali con forti contaminazioni jazz, che ci sorprenderà piacevolmente.
Nel secondo set, gli “Shabda Quartet”: il nome la dice già lunga. La parola araba vuol dire infatti “suono” e conferma che la vita del gruppo nasce dall’armonia, dalle note che danno linfa al loro stare insieme nel respiro essenziale della musica. Suonano in questa formazione dal 2009 e la loro forza è la capacità di far confluire le diverse influenze musicali di ognuno di loro in uno spazio comune , virtuale e musicale, che è insieme sperimentazione, passione, energia e gran divertimento. I loro arrangiamenti sono molto interessanti e le loro performances caratterizzate dalla bella voce calda e seducente, di impronta fortemente soul, di Sandra De Dominici, che già da ragazzina ha dato prova delle sue particolari qualità per le quali è stata scelta nel ruolo di “Aretha Franklin” nel musical “The Blues Brothers” di produzione locale. Studia con Rosalba Lazzarotto e Christian Gravina, nota voce del panorama dei musicals in Italia. La sua voce ed il suo cuore sono a misura di Black Musica, che sente meravigliosamente sua.
Adolfo Crisafulli, chitarrista , inizia a suonare sin da giovanissimo. Studia chitarra con il maestro Claudio Cusmano e nel corso degli anni sviluppa un grande interesse per la musica brasiliana, dalla bossa nova al samba. Attualmente collabora con Pino Delfino per un progetto musicale di musica brasiliana. Contemporaneamente approfondisce la conoscenza del Jazz che sperimenta con questo gruppo.
Alfredo Restuccia, sassofonista del gruppo, è un vero e proprio cultore della musica jazz e della sua storia . Ha lavorato per parecchi anni come critico musicale per diverse testate giornalistiche. Ha studiato sassofono con il maestro Carlo Cattano e suona in diverse formazioni di musica jazz. Nel 2010 suona con il gruppo in uno spettacolo ideato da lui stesso : ‘Back to Black’, che propone una selezione di poesie del Rinascimento Nero e alcuni standard di jazz e brani gospel della tradizione.
Placido Pinizzotto, batterista della band, inizia la sua attività di musicista giovanissimo e collabora con moltissimi musicisti messinesi, sia all’interno di cover band che in progetti di musica inedita. Nel 2010 suona per lo spettacolo ‘Back to Black’. Al momento, oltre che con il quartetto Shabda, suona col la band di Giulio Raco, cantautore messinese.
Gli Shabda ci proporranno una selezione di brani tra i più affascinanti del repertorio jazz, soul e blues, che hanno fatto la storia di questi generi musicali, passando per Ray Charles, Aretha Franklin, Stevie Wonder, Barry White, Billie Holiday, Sarah Vaughan e Chet Baker.
La Rassegna , ormai sul finire per questa stagione invernale, ha visto un succedersi di bravissimi artisti che hanno lasciato un ricordo indelebile dei loro concerti. Gli echi del successo della Rassegna hanno raggiunto anche gli ambienti musicali del Nord che guardano a questa recente realtà musicale messinese con un nuovo e attento interesse. “Piccola ma sincera”, come si suol dire, ma… l’Ospite straordinario che chiuderà la stagione, conclamerà il vero successo della manifestazione e confermerà come “Off in Jazz” si sia meritatamente trovata un posticino come riferimento del Jazz al Sud : Domenica 26 maggio sarà infatti Franco Cerri, leggenda vivente del jazz italiano ed internazionale, musicista molto amato in Italia e stimato come uno dei migliori chitarristi al mondo, ad onorare “Off in Jazz” della sua presenza, con la sua mitica chitarra e le sue straordinarie qualità umane , pari alla sua grandezza artistica. Il Maestro sarà accompagnato da Alberto Gurrisi, eccellente pianista e organista con cui ha stretto, da tempo, un sodalizio di successo. Il concerto del Maestro Cerri, unica tappa siciliana, sarà il coronamento del gran bel sogno jazz iniziato all’ Officina nel novembre 2012 con Bonafede e Tamburini, e proseguito sempre con grande attenzione alla qualità e superando difficoltà di ogni genere. La presenza di Franco Cerri ad “Off in Jazz” conferma che il progetto lungimirante del direttore artistico Papa è stato finora impeccabile e che è costato sì, gran fatica, ma ha regalato a tutti grandi soddisfazioni, e la certezza che ne sia davvero valsa la pena.
(Antonella Casuscelli)