REGGIO CALABRIA – Un allestimento-choc da 70 cambi-scena, percussioni live, oltre 200 costumi, proiezioni immersive tridimensionali, sound immersivo per oltre due ore di show.
Questo e di più è La Divina Commedia Opera Musical di Marco Frisina, messo in scena per la regia di Andrea Ortis, che tra oggi e domani vedrà quattro rappresentazioni a Reggio Calabria, al PalaCalafiore di Pentimele.
Cast d’eccezione, che include lo stesso Ortis nei panni di Virgilio, come evidenziato durante la conferenza stampa di presentazione (che ha visto partecipare per l’appunto Andrea Ortis, la produttrice esecutiva Lara Carissimi e il “re dei promoter” Ruggero Pegna). E anche voce narrante del grandissimo Giancarlo Giannini, a scandire le varie fasi del libretto di Gianmario Pagano.
Mentre scriviamo sta avendo luogo l’attesissimo debutto, in occasione della prima delle due matinée per studenti consecutive: sono già 4mila i giovani allievi delle scuole che hanno confermato la propria partecipazione da ogni angolo della regione.
Quanto agli spettacoli, stasera si replica alle 21.
Domani, orari identici: ore 10 per la popolazione studentesca, ore 21 di sabato 4 dicembre l’ultima rappresentazione di quest’importantissima “due giorni” reggina.
Che – a maggior ragione a 700 anni dalla morte del Sommo Poeta – rappresenta, come rilevato davanti ai cronisti dalla Carissimi, anche «un allestimento di particolare complessità: arriviamo con 3 bilici, oltre 50 persone. Sarà anche positivo per l’indotto, come sempre in questi casi… E poi non è solo l’anno dantesco, ma anche l’anno post-Covid: lo spazio è tanto, c’è bisogno di ripartire e ridare slancio alla cultura e alla voglia di socialità a teatro. Un teatro che ha assolutamente bisogno d’essere frequentato: andarci, avvicinarcisi è la miglior maniera per promuoverlo, per “abituare al teatro”».
òUn kolossal-musical che fa parte del programma della 35esima edizione di Fatti di Musica 2021. E all’opera di monsignor Frisina andrà il Riccio d’argento, quale Migliore produzione dell’anno.
E del resto, come posto in rilievo proprio da Andrea Ortis nel corso dell’incontro coi giornalisti all’È Hotel, quello prodotto in chiave-musical dalla Mic (Musical international company), già Medaglia d’oro della Società “Dante Alighieri”, sarà «un Dante “vivo”, un Dante molto moderno. E anche un po’ calabrese, in relazione a parole e personaggi originari di questa terra che vi si ritrovano: penso solo all’abate Gioacchino», Gioacchino da Fiore dunque.
Ma sarà pure un «gran bel viaggio», per citare Ortis, perché spettatori giovani e meno giovani incontreranno i personaggi più famosi della fondamentale opera di Alighieri, dal conte Ugolino a Paolo e Francesca.
Davvero un appuntamento d’enorme rilevanza con un connubio ad altissimi livelli tra cultura e spettacolo.