Milazzo, Formica ribadisce: "Nel bilancio debiti inesistenti". Ma l'opposizione non ci sta: "Lo dimostri in Procura"

Milazzo, Formica ribadisce: “Nel bilancio debiti inesistenti”. Ma l’opposizione non ci sta: “Lo dimostri in Procura”

Giovanni Passalacqua

Milazzo, Formica ribadisce: “Nel bilancio debiti inesistenti”. Ma l’opposizione non ci sta: “Lo dimostri in Procura”

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martedì 15 Dicembre 2015 - 18:00

"Le dichiarazioni del sindaco implicano che un sistema criminale sia stato architettato per truffare, negli anni scorsi, i cittadini milazzesi, con il coinvolgimento degli uffici e della Ragioneria" - scrive la minoranza - "Formica ha il dovere di coinvolgere la Magistratura"

Molti dei debiti del Comune di Milazzo sarebbero inesistenti. È semplice, come lo slogan della sua campagna elettorale, la posizione del sindaco Giovanni Formica sulla situazione finanziaria dell’ente. La scoperta sarebbe emersa in seguito al riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi dell’Ente; una procedura dovuta, visto i cambiamenti nel sistema di contabilità previsto dalla legge. “Ma confesso che lo avrei fatto comunque” – ha dichiarato il primo cittadino – “perché continuo a non spiegarmi come mai su € 45.120.055,42 di debiti sulla carta, al 31.12.2011, durante il dissesto siano arrivate ai commissari richieste di pagamento per “soli” € 7.022.371,15”.

Formica cita un esempio concreto a sostegno delle sue dichiarazioni: “Su 218 debiti esaminati è emerso che 136 sono debiti inesistenti, per un importo pari a € 929.998,05, mentre 102 sono i debiti “veri” per un ammontare di € 1.131.747,68. Dunque, già sulla base di questo parametro verificato, risulta una differenza di quasi un milione di euro, quantificato e invece non dovuto”. Il sindaco ha poi specificato che la questione riguarda i debiti presenti nel bilancio, e non quelli fuori bilancio; i debiti da verificare sono in totale 5159.

Le dichiarazioni del sindaco hanno però sollevato parecchie perplessità, cui ha dato voce l’opposizione: “Se i debiti inesistenti, come li definisce l’Avvocato, sono stati mantenuti in bilancio nel corso degli anni passati è un bel problema per gli uffici e per chi, da Ragioniere Generale, li ha mantenuti lì senza titolo giuridico” – scrive Midili – “ma anche sugli atti da cui scaturiscono questi debiti c’è da verificare come e da chi sono stati posti in essere. Sarebbe come dire che gli uffici, nel corso degli anni, avrebbero posto in essere delle determine di liquidazione che non stavano né in cielo né in terra, favorendo così alcuni cittadini che, complici, avrebbero inventato di sana pianta un credito nei confronti del Comune. Si tratterebbe di un fatto gravissimo, una vera e propria truffa ai danni del Comune e quindi dei cittadini tutti”.

Ben più di una truffa, secondo la ricostruzione dell’opposizione, ma un vero e proprio sistema criminale che vedrebbe coinvolti uffici, dirigenti e ragionieri: ” Il Sindaco ha l’obbligo non soltanto morale, ma materiale, di inviare immediatamente dettagliato elenco dei debiti falsi (inesistenti è la stessa cosa), ed invitare la Magistratura a porre in essere tutti gli atti utili a stroncare questa catena di complicità ed omissioni che sono state rilevate. Manca solo la quantificazione, un numero preciso che possa dare l’idea della portata di questa vera e propria associazione dedita a truffare i cittadini milazzesi”.

Per la minoranza resta però qualche nota stonata: “Alla luce delle dichiarazioni del Sindaco è lecito aspettarsi non solo l’immediato intervento della Procura, ma anche una contestuale riduzione delle tasse; che però, stranamente, il Sindaco ha aumentato in maniera esagerata, complice il ritardo notevole con cui gli uffici della Ragioneria stanno procedendo alla verifica dei numeri, ancora sconosciuti a sei mesi esatti dall’inizio del lavoro di quella che il Sindaco ha definito una task force”.

Giovanni Passalacqua

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