Omicidio di Camaro, si profila il duello tra Procura e difese

Omicidio di Camaro, si profila il duello tra Procura e difese

Alessandra Serio

Omicidio di Camaro, si profila il duello tra Procura e difese

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martedì 04 Ottobre 2022 - 07:40

Per la Procura di Messina Costantino non ha agito per legittima difesa. Tra 2 mesi il processo.

MESSINA – Ha deciso di stringere i tempi la Procura di Messina, nell’inchiesta sul duplice delitto del 2 gennaio scorso. Chiuso l’incidente probatorio, infatti, anche se alcuni aspetti erano ancora da chiarire, il pool di magistrati che si occupa del caso ha deciso di notificare insieme l’atto di chiusura degli accertamenti e la richiesta di giudizio immediato per Claudio Costantino, accusato di omicidio aggravato e porto d’armi illegale. E c’è già una data d’udienza: è il 14 dicembre prossimo, davanti la Corte d’assise di Messina naturalmente.

Hanno poco tempo, quindi, i difensori, per valutare che cosa c’è “agli atti del fascicolo”, ovvero cosa hanno in mano gli inquirenti, quali sono i risultati degli accertamenti tecnici e delle indagini della Squadra Mobile, che hanno portato all’imputazione piena per Costantino.

L’uomo, quando è stato catturato in Calabria, ha sostenuto di essersi dato “alla macchia” per paura della vendetta dei parenti di Giuseppe Cannavò e Giovanni Portogallo ma di aver aperto il fuoco, quella sera, nella sua abitazione di via Eduardo Morabito, per difesa. I due avevano infatti fatto irruzione in casa sua armati.

Secondo i sostituti Giulia Falchi, Roberto Conte e Marco Accolla, coordinati dall’aggiunto Vito Di Giorgio, non è andata così: Costantino ha sparato per futili motivi, per reagire all’insistenza dei due, che si erano presentati in casa, quella sera, per regolare una questione in sospeso. Costantino doveva loro dei soldi, e loro erano decisi a riprenderseli. L’uomo invece ha afferrato una pistola semi automatica calibro 9×21 e aperto il fuoco contro entrambi, che hanno provato a fuggire. Portogallo è rimasto a terra poco fuori l’abitazione, e qui è stato ritrovato dai Carabinieri la stessa notte. Cannavò invece è stato accompagnato all’ospedale Piemonte da Bartolo Mussillo, ferito. Si è spento qualche giorno dopo. Il “terzo uomo” è stato condannato a 2 anni per favoreggiamento.

“Da oggi inizia un periodo molto intenso”, spiega l’avvocato Filippo Pagano che si è immediatamente confrontato con il codifensore professor Carlo Taormina. I due legali dovrebbero già incontrarsi nelle prossime ore e non è escluso un incontro congiunto anche con il pool di tecnici che sta minuziosamente esaminando gli elementi tecnici e, adesso, dovrà esaminare anche le ulteriori risultanze tecniche che verranno fuori dalla visione del fascicolo.

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