Il gip di Barcellona ha convalidato il fermo di Roberto Cannistrà il 35enne accusato di aver ucciso alla vigilia di Natale, Eufemia Biviano, 62 anni nella sua casa di Quattropani a Lipari. L'uomo, interrogato per due ore, si è dichiarato innocente ma lo incastra il DNA trovato su alcune macchie di sangue. Intanto i Carabinieri continuano a lavorare per trovare l'arma del delitto e far luce sul movente.
Il gip di Barcellona Maria Rita Gregorio ha convalidato oggi il fermo di Roberto Cannistrà il 35enne accusato di aver ucciso alla vigilia di Natale, Eufemia Biviano, 62 anni nella sua casa di Quattropani a Lipari.
Cannistrà, che lavora solo saltuariamente come netturbino e come e manovale, è stato inchiodato alle sue responsabilità dall’esame del Dna eseguito dai Carabinieri del Ris di Tremestieri. Decisive si sono rivelate le tracce di sangue trovate sul lavabo e su un asciugamano nel bagno della donna dove l’omicida sarebbe entrato per lavarsi prima di fuggire. Ma Cannistrà oggi ha gridato la sua innocenza nel corso dell’interrogatorio durato due ore ed al quale ha partecipato anche il sostituto procuratore Mirko Piloni che coordina le indagini con il collega Francesco Massara. Intanto non si fermano le indagini dei Carabinieri sia per ritrovare l’arma del delitto sia per chiarire una volta per tutte il movente. Su quest’ultimo punto sono diverse le piste battute anche se la più accreditata rimane quella del furto in abitazione. La Biviano potrebbe essere stata uccisa per aver sorpreso il manovale e vicino di casa all’interno della sua abitazione. Ma prende corpo anche un’altra teoria e cioè che Cannistrà non abbia agito da solo e addirittura che non sia stato lui a tagliare la gola alla pensionata ma un complice.