Si appesantisce la posizione di Roberto Cannistrà il 35enne arrestato con l'accusa di aver ucciso a Lipari, alla vigilia di Natale, la pensionata Eufemia Biviano. I Carabinieri hanno trovato in un negozio di compravendita di oro di Messina i gioielli rubati in casa della vittima. Li aveva venduti il 27 dicembre Cannistrà esibendo un suo documento d'identità.
A distanza di diciassette giorni dal delitto di Lipari i Carabinieri fanno luce anche sul movente.
Eufemia Biviano, la pensionata 62enne uccisa alla vigilia di Natale, aveva sorpreso nella sua abitazione il vicino di casa Roberto Cannistrà, mentre era intento a rubare. Vistosi scoperto e conoscendo bene la donna il manovale si fece prendere dal panico e le tagliò la gola, poi rinchiuse il cadavere nel garage e fuggì con i preziosi che aveva trovato nei cassetti. Il 35enne fu arrestato pochi giorni dopo dai Carabinieri. Ad incastrarlo alcune macchie di sangue trovate nel bagno della vittima dai Ris che hanno poi estratto il Dna. Ora gli investigatori hanno trovato anche le prove che cercavano per avere una conferma a ciò che avevano sospettato fin dal primo momento. Cannistrà, che lavorava saltuariamente come manovale, la sera del 24 dicembre entrò in casa della Biviano e rubò alcuni preziosi. Tre giorni dopo, alla riapertura dei negozi dopo le festività natalizie, il 35enne si recò a Messina in un esercizio commerciale di compravendita dell’oro. Esibendo un suo documento d’identità Cannistrà vendette per circa mille euro un braccialetto, due collane e due anelli uno dei quali con una piccola pietra incastonata. I controlli dei Carabinieri nei negozi di acquisto d’oro della provincia hanno presto confermato i sospetti degli investigatori. Nel negozio di Messina i Militari hanno trovato la regolare registrazione della compravendita ed i gioielli che i familiari della Biviano hanno riconosciuto come appartenenti alla donna. Con questo ritrovamento si aggrava la posizione di Cannistrà, ritenuto l’autore del primo omicidio commesso a Lipari dopo 50 anni. Secondo l’accusa il manovale uccise la donna che, appena rincasata, lo sorprese nell’abitazione. Poi trascinò il cadavere nel garage e chiuse la porta con un lucchetto. Prima di fuggire commise il grave errore di recarsi in bagno per lavarsi ma lasciò tracce dappertutto. A dare l’allarme ai Carabinieri la sera intorno alle 22 era stato un familiare presso il quale Eufemia Biviano avrebbe dovuto recarsi per trascorre le sera di Natale. Non vedendola arrivare l’uomo andò a cercarla e scoprì il cadavere nel garage attiguo all’abitazione.
(FOTO STURIALE)
errata corrige
.. Biviano anno riconosciuto .. -> hanno riconosciuto
non occorre pubblicare il commento ma state un po’ più attenti …
a me pare che il RIS di messina è piu’ competente di quello di parma