Una nuova ordinanza di custodia cautelare è stata notificata in carcere a Roberto Cannistrà, l'uomo accusato di aver ucciso alla vigilia di Natale a Lipari la pensionata Eufemia Biviano. Il sostituto procuratore di Barcellona, Mirko Piloni gli contesta anche la rapina aggravata. La nuova accusa dopo il ritrovamento dei gioielli sottratti alla vendita e recuperati a Messina in un negozio di compravendita di oggetti d'oro.
Un’altra ordinanza di custodia cautelare e’ stata notificata in carcere dai Carabinieri a Roberto Cannistra’, 36 anni, il netturbino di Lipari arrestato per l’omicidio di Eufemia Biviano. La donna, una pensionata 62enne, venne trovata con la gola tagliata nella sua casa di Quattropani di Lipari la sera della vigilia di Natale. A Cannistra’, dopo l’omicidio volontario aggravato, la Procura di Barcellona contesta ora pure la rapina degli oggetti d’oro, avvenuta con l’aggravante dell’uso del coltello. All’emissione della nuova ordinanza si è giunti dopo la scoperta del movente.
Eufemia Biviano aveva sorpreso nella sua abitazione il vicino di casa Roberto Cannistrà, mentre era intento a rubare. Vistosi scoperto e conoscendo bene la donna il manovale si fece prendere dal panico e le tagliò la gola, poi rinchiuse il cadavere nel garage e fuggì con dei preziosi che aveva trovato nei cassetti. Il 35enne fu arrestato pochi giorni dopo dai Carabinieri. Ad incastrarlo alcune macchie di sangue trovate nel bagno della vittima dai Ris che hanno poi estratto il Dna. Gli investigatori qualche giorno dopo trovarono anche le prove che cercavano per avere una conferma a ciò che avevano sospettato fin dal primo momento. Cannistrà, che lavorava saltuariamente come manovale, la sera del 24 dicembre entrò in casa della Biviano e rubò alcuni gioielli, poi uccise la pensionata che lo aveva scoperto e fuggì. Tre giorni dopo, alla riapertura dei negozi dopo le festività natalizie, il 35enne si fece accompagnare in auto, da un amico di Milazzo, a Messina. Si recò in un negozio di compravendita dell’oro in via Garibaldi e, esibendo un documento d’identità, Cannistrà vendette per circa mille euro un braccialetto, due collane e due anelli. Nel negozio di Messina i Militari hanno trovato la regolare registrazione della compravendita ed i gioielli che i familiari della Biviano hanno riconosciuto come appartenenti alla donna. Cannistrà il prossimo 2 febbraio dovrà comparire davanti ai giudici del Tribunale del Riesame di Messina dove sarà discussa la sua posizione in relazione all’accusa di omicidio aggravato.