Scagionato Aldo Bruzzano dall'accusa di aver sottratto all'ufficio diversi verbali di segnalazione di reati
Va in soffitta l’ultimo strascico delle vicende processuali di Aldo Bruzzano, l’ex comandante della sezione Tutela Territorio della Polizia Municipale di Messina.
Il Tribunale lo ha assolto dalle accuse che la Procura gli aveva mosso sulla scorta della documentazione sequestrata nella sua abitazione nel 2012.
In quell’anno i Carabinieri gli notificarono una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulla società di compro oro Carpe Diem (leggi qui) Inchiesta che si è chiusa con una sentenza che, lo scorso anno, ha ridimensionato parecchio il castello accusatorio (leggi qui)
Lo stesso giorno, i militari perquisirono casa del comandante, trovando documentazione che era stata portata via dall’ufficio.
In particolare i militari trovarono diverse segnalazioni di reato: presunti abusi edilizi da valutare, ispezioni su situazioni di pericolo. Tutte pratiche che secondo la Procura Bruzzano non avrebbe mai portato avanti, preferendo “chiudere un occhio”.
Le accuse erano soppressione di documenti e omissione di atti d’ufficio. Accuse che oggi la Corte della I sezione Penale (presidente Micali) ha ritenuto insussistenti, come sostenuto dal difensore, l’avvocato Salvatore Silvestro.
Il verdetto è stato di assoluzione piena, con formula per non aver commesso il fatto – l’omissione – e fatto non sussiste – la soppressione.
Impossibile corrompere Bruzzano, la verità è venuta a galla dopo tante tribolazioni e vergogne fatte a suo carico senza aver commesso mai nessun reato. Adesso dovrebbero pagare coloro che lo hanno accusato ingiustamente, ma si sa che nessuno pagherà nulla .Purtroppo a Messina esiste ancora :tira a petra e muccia a manu.