Assolto l'allora ministro dell'Interno dall'accusa di aver "sequestrato" i profughi a bordo della Open Arms, non autorizzata a sbarcare nell'agosto del 2019

E’ arrivata alle 19.45 la sentenza del processo Open Arms per il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini. La decisione del Tribunale di Palermo è questa: assolto perché il fatto non sussiste. Alla lettura del verdetto non sono stati ammesse le telecamere dei giornalisti.

Lo scorso 14 settembre i magistrati dell’Accusa avevano chiesto la condanna a 6 anni per Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per aver impedito per giorni lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla ong spagnola nell’agosto del 2019, quando era Ministro dell’Interno. Vista la formula adoperata per il verdetto di assoluzione, in attesa di leggere le motivazioni sembra che i giudici abbiano accolto la tesi della difesa di Salvini, che ha sempre parlato di decisione politica e reato insussistente.

L’Accusa voleva la condanna a 6 anni per il ministro

Questa mattina, nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, dopo “brevi repliche” dei Pubblici Ministeri all’arringa del 18 ottobre scorso dell’avvocata Giulia Bongiorno, difensore di Salvini, i giudici sono entrati in camera di consiglio intorno alle 11.30.

Al processo sono parti civilI: alcuni dei profughi trattenuti a bordo della nave catalana, Legambiente, Arci, l’associazione AccoglieRete, Giuristi Democratici, il Ciss, Mediterranea Saving Humans, Cittadinanza Attiva, Oscar Camps, direttore della ong Open Arms, il comandante della nave a cui fu impedito l’attracco, Reig Creus, e il capo missione Anna Isabel Montes, il Comune di Barcelona, l’associazione Emergency e Asgi (Associazione studi giuridici immigrazione). I legali hanno chiesto risarcimenti per un milione di euro a testa.

“Mi sento un po’ come nella canzone di Venditti “Notte prima degli esami” però sono assolutamente felice e orgoglioso di quello che ho fatto: è solo la sentenza di primo grado e anche in caso di condanna ricordo a tutti che ci sono altri due gradi di giudizio, lo dico soprattutto a chi mi augura la galera”, ha detto ieri Salvini nel corso di una diretta social.