Edificato tra il 1890 e il 1900 lungo l’alveo del torrente Nisi in prossimità della costa, su un’area di circa 7000 metri quadrati DEL demanio militare. Dopo la guerra rimase ancora efficiente, con il suo campo di tiro lungo più di 200 metri, ma gradualmente venne abbandonato
L’ex poligono di tiro a segno nazionale di Alì Terme è stato dichiarato di “interessa culturale” dalla Regione e pertanto rimane vincolato. Lo stabilisce un decreto dell’assessorato ai Beni culturali e dell’Identità siciliana. Edificato tra il 1890 e il 1900 lungo l’alveo del torrente Nisi in prossimità della costa, su un’area di circa 7000 metri quadrati appartenenti al demanio militare, divenne ben presto punto di riferimento di tutta la riviera ionica messinese. Nel ventennio tra le due guerre il partito fascista predispose una serie di esercitazioni finalizzate a preparare i futuri soldati ad una eventuale e possibile guerra ed i campi di tiro a segno di tutta Italia divennero luoghi dove fare esercitazioni premilitari, sicché anche il poligono del tiro a segno di Alì Terme divenne luogo di riferimento per le esercitazioni di tiro e per le riunioni del sabato fascista.
Dopo la guerra la struttura rimase ancora efficiente, con il suo campo di tiro lungo più di 200 metri, ma gradualmente venne abbandonato ed oggi risulta in condizioni di incuria pur essendo una testimonianza storica importante per tutta la riviera ionica messinese. L’unitarietà delle costruzioni costituenti il tiro a segno nazionale di Alì Terme con le sue pertinenze funzionali ed il significato di valenza storica e testimoniale del bene ne ha pertanto determinato il riconoscimento dell’interesse storico-artistico da parte del competente assessorato della Regione. Questa decisione, pertanto, produce i suoi effetti sia sul progetto dello svincolo autostradale ma anche in relazione alla diatriba legata alla ristrutturazione dell’attuale ponte oppure alla costruzione altrove del ponte sul fiume Nisi, collegamento viario della Statale 114 fra Nizza di Sicilia ed Alì Terme.