Otto indagati nella società Terna per la morte dell'operaio folgorato nel cantiere di Caronia risalente al 30 settembre scorso
Ci sono 8 indagati per la morte dell’operaio di 37 anni avvenuta a Caronia il 30 settembre scorso, in un cantiere Terna. L’uomo, di Valguarnera Caropepe, in provincia di Enna, era rimasto fulminato da un cavo dell’alta tensione che stava sostituendo. Inutili i tentativi del 118 di rianimarlo.
La Procura di Patti ipotizza i reati di omicidio colposo in concorso e violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro per i responsabili del cantiere di Caronia, dipendenti della Terna Rete Italia Spa, società appaltante e della Sirti Energia Spa, società esecutrice dei lavori di manutenzione.
Si tratta del datore di lavoro delegato, il responsabile dei lavori, un assistente di cantiere, il responsabile dell’impianto, il direttore tecnico e il dirigente delegato per la sicurezza, il preposto ai lavori per le linee elettriche e il responsabile della sicurezza.
Gli accertamenti effettuati dai Carabinieri della Compagnia di Santo Stefano di Camastra, ai comandi del Capitano Perrazzolo, e dai tecnici dell’Ispettorato provinciale del Lavoro, hanno messo in luce alcune omissioni commesse dal personale di entrambe le società: mancava il Piano Operativo di Sicurezza idoneo (cd. POS), non c’erano protezioni collettive di cantiere (le così dette messe a terra e equipotenzialità) e non era stata disattivata la linea di alta tensione parallela a quella di lavoro, elemento fondamentale per permettere agli operai di lavorare in sicurezza.
Il sostituto procuratore di Patti Alessandro Lia ha chiesto ed ottenuto l’incidente probatorio per verificare l’ipotesi, ritenuta più che fondata, che a causa di tutte queste mancanze l’operaio è rimasto vittima dell’infortunio mortale, essendo stato attraversato dalla corrente elettrica presente sull’area di cantiere poiché sotto tensione.
Il cantiere è stato sequestrato e stamane si è svolto il sopralluogo dei consulenti tecnici incaricati dal Giudice per le indagini preliminari, nell’ambito di questa fase che tecnicamente è una “sospensione delle indagini” e che mira ad acquisire e cristallizzare le prove sull’accaduto.