Oggi l'autopsia sull'operaio morto sul lavoro a Venetico. La procura di Messina indaga per omicidio colposo 3 responsabili delle ditte impegnate nei lavori
Ci sono tre indagati per la morte di Vito Cambria, l’operaio di 62 anni trovato senza vita in un cantiere di Venetico, il 27 maggio scorso.
La Procura di Messina, che indaga per omicidio colposo e violazione delle norme di sicurezza sul lavoro, ha avvisato Antonio Buttò, rappresentate della Buttò Costruzioni, e Giuseppe Buttò, committente dei lavori che stava eseguendo Cambria. Indagato anche Sebastian Zovic Malikovic, della elia srl, la ditta edile responsabile del cantiere.
Oggi stesso il sostituto procuratore Marco Accolla sentirà i responsabili degli accertamenti, i carabinieri della stazione di Spadafora e gli ispettori del lavoro che hanno già effettuato un primo sopralluogo sul posto, un’area privata all’interno della quale Cambria è stato trovato senza vita da un collega, ai piedi di una impalcatura.
Sempre oggi probabilmente affiderà l’autopsia sul corpo dell’uomo, i cui familiari si sono affidati all’avvocato Gianluca Currò.
La morte dell’operaio ha destato una grande commozione nell’area tirrenica del messinese e sollevato il problema delle morti bianche.
La Filca Cisl ha espresso “vicinanza alla famiglia e dolore per la scomparsa del lavoratore edile avvenuta a Venetico”. Per il segretario generale Giuseppe Famiano: “ancora oggi e’ difficile immaginare che un lavoratore sia costretto ad operare su una impalcatura a 60 anni. Le leggi in vigore dovrebbero tenere in considerazione la specificità e il rischio del lavoro edile”.
L’indagine dovrà chiarire molti punti oscuri che si sono rivelati dopo il primo screening sul cantiere e sulle carte delle ditte coinvolte nei lavori. A cominciare dal fatto che le attività risultavano sospese da aprile scorso.