Crack Demoter, processo a giugno per Carlo Borella e i suoi

Crack Demoter, processo a giugno per Carlo Borella e i suoi

Alessandra Serio

Crack Demoter, processo a giugno per Carlo Borella e i suoi

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giovedì 26 Marzo 2015 - 17:41

E' stato rinviato a giudizio l'ex presidente dell'Ance Messina, i familiari e i professionisti che si sono occupati delle sue aziende, coinvolti nell'inchiesta sul fallimento pilotato dell'impresa madre. Stralciata la posizione del noto commercialista Salvatore Cacace.

Sarà il processo a stabilire se il fallimento della Demoter è stato pilotato o meno. Il Giudice per l'udienza preliminare Giovanni De Marco ha infatti rinviato a giudizio il patron dell'azienda Carlo Borella, e gli altri imputati dell'inchiesta che lo vede protagonista. E cioè il padre Benito, la sorella Zelinda, la compagna Patrizia Surace, Gianfranco Cucinotta, Agatino Spadaro e Giuseppe Bottaro, andati ai domiciliari. Erano stati sospesi i commercialisti Gaetana Patrizia De Luca (moglie di Salvatore Cacace), Maria Antonietta Chillè, Giuseppe Scandurra, Giosofatto Zimbé Zaira, Sergio Zavaglia e Daniela Lizzio.

Sequestrate le società Hb spa, Rcd srl, Brick srl, Cubo spa ed Epuroxy srl.

Per loro il processo prenderà il via il prossimo 24 giugno. Stralciata la posizione del commercialista Benedetto Panarello, che per un problema procedurale dovrà tornare in udienza preliminare a metà aprile. Tornano al pm, invece, gli atti per Gaetana Patrizia De Luca e Maria Antonietta Chillè e Salvatore Cacace: c'è una irregolarità nella notifica del provvedimento di chiusura delle indagini, che dovrà essere riformalizzato dalla Procura.

In aula oggi l'accusa, rappresentata dai PM Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti, hanno ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per tutti. Richiesta al quale si sono opposti i difensori, gli avvocati Isabella Barone, Alberto Gullino, Manuela Mancuso, Daniela Agnello, Carlo Autru, Enrico Trantino, Nino Favazzo, Santo Trovato e Salvatore Versaci.

L'inchiesta parte dal concordato Demoter, la Holding della famiglia Borella da cui è "nata" la Cubo. L'impresa registrava fatturati da 60 milioni di euro ed è stata dichiarata fallita nel febbraio 2013. Il 30 gennaio 2013, su istanza del liquidatore, il commercialista Maurizio Cacace, il Tribunale aveva ratificato il concordato. Proprio sul concordato che ruota l'inchiesta guidata dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita, affidata ai sostituti Fabrizio Monaco ed Antonio Carchietti e condotta dalla Squadra Mobile di Messina, diretta da Giuseppe Anzalone.

Secondo l'accusa la Demoter era stata "smembrata", attraverso lo stesso concordato, restando peró nelle mani della famiglia, visto che le imprese, all'interno delle quali sono stati trasferiti i rami d'azienda ceduti, erano intestate familiari o soggetti ad essi strettamente collegati. Gli imputati hanno sempre difeso la regolarità delle operazioni effettuate.

4 commenti

  1. SI SPERA CHE TEMPOSTRETTO SEGUA TUTTE LE UDIENZE, CONSIDERATO L’IMPORTANZA DELL’INCHIESTA E LA NOTORIETA’ DI TUTTI I PERSONAGGI

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  2. SI SPERA CHE TEMPOSTRETTO SEGUA TUTTE LE UDIENZE, CONSIDERATO L’IMPORTANZA DELL’INCHIESTA E LA NOTORIETA’ DI TUTTI I PERSONAGGI

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  3. Ma pensate veramente che i Borella abbiano potuto fare tutto da soli?
    Indagate sulle amicizie, sulle comunioni di intenti, sui potentati.
    George

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  4. Ma pensate veramente che i Borella abbiano potuto fare tutto da soli?
    Indagate sulle amicizie, sulle comunioni di intenti, sui potentati.
    George

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