Il Tribunale del Riesame ha revocato i domiciliari alla compagna del costruttore Carlo Borella, in carcere per il fallimento dell'impresa di famiglia.

Torna in liberà Patrizia Surace, compagna del costruttore Carlo Borella con lui coinvolto nell’inchiesta Buco Nero sul fallimento pilotato della Demoter, l’impresa madre della famiglia Borella. Il Tribunale del Riesame ha dato ragione ai difensori della Surace, gli avvocati Isabella Barone ed Alberto Gullino, ed ha revocato gli arresti domiciliari per la donna, che ha adesso soltanto il divieto di dimora. La prossima settimana sia lei che il compagno affronteranno il delicato passaggio dell’udienza preliminare, che sarà celebrata dal GUP Giovanni De Marco. Se la Surace non è più al soggiorno forzato in casa, resta saldamente in carcere il compagno, ex presidente dell’Ance Messina – la sigla dei costruttori – accusato di aver realizzato una serie di cessioni di rami di azienda e partecipazioni, anche attraverso un controverso concordato, per svuotare la Demoter prima del fallimento. Borella è dietro le sbarre del carcere di Gazzi ormai dal settembre scorso.

Le accuse dei pm Fabrizio Monaco e Sebastiano Ardita si basano sulle indagini svolte sulla Squadra Mobile di Messina, diretta da Giuseppe Anzalone, “a lavoro” sul costruttore ormai da diversi anni. Accanto al vaglio delle operazioni societarie che hanno caratterizzato la parabola della Demoter, ed in particolare il concordato fallimentare, gli agenti della Mobile hanno tenuto sotto controllo i telefoni di Borella e raccolto le testimonianze di alcuni tra i suoi più stretti collaboratori.