Nella decisione del Tribunale dell libertà anche l'annullamento dell'ordinanza in relazione all'accusa di associazione per delinquere. Il suo legale l'avvocato Bonaventura Candido aveva annunciato il ricorso al Tribunale del Riesame in occasione dell'interrogatorio davanti al gip Vermiglio
Il professore Marcello Caratozzolo, arrestato lo scorso 3 luglio nell'operazione Campus condotta dalla Dia su una presunta compravendita di esami all’ateneo peloritano, torna il libertà. Lo ha deciso oggi il Tribunale del Riesame che ha disposto il divieto di dimora per il docente di Statistica e Matematica al dipartimento di Scienze Economiche Aziendali dell’Università di Messina, finito ai domiciliari. La notizia arriva direttamente dal legale del docente universitario, l'avvocato Bonaventura Candido che ha scritto una lettera chiedendo che venga data diffusione della notizia dell'avvenuta scarcerazione e scrive "il Tribunale del Riesame di Messina, in parziale accoglimento del ricorso proposto da questo difensore, ha annullato l'ordinanza cautelare emessa dal gip limitatamente al capo A, ovvero in relazione all'accusa di associazione per delinquere, e sostituito la misura con il divieto di dimora". "In esito all'odierno eloquente provvedimento giudiziario reclamo per il mio assistito, professor Marcello Caratozzolo, una corretta ed adeguata informazione ed una rivisitazione di tante apodittiche esternazioni e considerazioni" scrive l'avvocato Candido che si riferisce al clamore mediatico dato alla notizia, veicolata attraverso la rete, "è stata immediatamente ripresa da tutti gli organi di informazione, dal Friuli. In tutti gli articoli, particolarmente lusinghieri (oltre che er gli indagati) per la nostra città e la nostra università, è stata, ovviamente, posta, in rilievo l'esistenza di un'associazione criminale – collegata con la 'ndrangheta- che si sarebbe introdotta nelle pieghe dell'Università di Messina (anche) attraverso le condotte contestate al mio cliente considerato parte di quell'associazione criminale". L'avvocato Candido fa riferimento anche alle dichiarazioni del ministro Cancellieri che alla notizia degli arresti dell'operazione Campus aveva espresso soddisfazione complimentandosi con il procuratore Lo Forte "per aver assicurato alla giustizia alcuni esponenti di una organizzazione criminale legata alla 'ndrangheta e dedita al commercio di favori e influenze con base nell'Università di Messina". Al ministro Cancellieri l'avvocato Candido ricorda che "quello giustizia è il dicastero, certamente, dei magistrati e dei loro ausiliari ma anche degli avvocati e soprattutto di tutti i cittadini. Un pizzico di cautela in più non sarebbe stata per nulla fuori luogo".
Caro avv.Candido ha ragione, il dicastero della Giustizia è soprattutto di tutti i cittadini…PERBENE!!!(l’aveva dimenticato… – no problem – …gliel’ho aggiunto io…)
Bravo Candido. Quanno ce vo… ce vo!…
E adesso? Come sempre, prima di condannare le persone, bisognerebbe riflettere. Troppo spesso i magistrati eccedono nelle loro manifestazioni per poi andare a sbattere contro le decisioni dei giudici che, non essendo di parte, sono più sereni. Sembrava ci fossero prove schiaccianti, invece di schiacciante non si è evidenziato proprio niente. Ognuno dovrebbe pagare per i propri errori anche chi, troppo semplicisticamente, emette provvedimenti restrittivi privi di motivazioni se non le immediate risultanze dell’effetto mediatico. Se Caratozzolo verrà prosciolto da tutte le accuse, chi lo ripagherà del fango che gli è piovuto addosso? I magistrati che lo hanno sbattuto in prima pagina??? O semplicemente nessuno perché, come spesso succede, chi ha avuto, avuto, avuto… chi ha dato, dato, dato… scordammuci u passato… simmu i Napuli paisà!
Forse non hai inteso bene: il giudice ha annullato l’ordinanza cautelare emessa dal gip e sostituito la misura con il divieto di dimora…è diverso dal dire “innocente” o “estraneo ai fatti”…
Mi auguro che Marcello Caratozzolo possa dimostrare, nelle sedi opportune, la sua PIENA E TOTALE INNOCENZA.
Penso di aver inteso più che mene. Direi, più semplicemente, che tu non conosci i “meccanismi” del Palazzo di Giustizia. Questo non poteva che essere il primo passo. Lascia passare qualche giorno e ti renderai conto di come opera il “Palazzo”.
Se per te, però, Caratozzolo è colpevole sempre e comunque, è inutile affrontare qualunque discussione, rimani pure della tua idea.
Non ci sono se o ma…nella Giustizia ci si crede o no…
Io non credo né nella giustizia ad orologeria, né nella persecuzione giudiziaria…non facciamo come un “certo signore”.