La sentenza a novembre. La Procura ha chiesto la condanna a 10 anni per l'emergente Irrera. Tutte le richieste dell'Accusa.
Si avvicina la sentenza per gli esponenti del nuovo clan di Giostra coinvolti nell’operazione Cesare. Il giorno del verdetto è fissato per il prossimo 10 novembre, ma potrebbe slittare se il giudice Eugenio Fiorentino avrà bisogno di ulteriori udienze per sentire tutti i difensori. Intanto ieri il GUP ha dato la parola all’Accusa, i PM Liliana Todaro e Antonella Fradà, che hanno sollecitato condanne per tutti.
Eccole, nel dettaglio: 10 anni per Giuseppe Irrera; 6 anni per Carlo Altavilla; 2 anni e 4 mesi per Paolo Arrigo; 2 anni per Ivan Catanzaro, Luigi Vinci, Paolo Gatto e Santi Giannino; 8 anni per Maurizio Fracasso, Salvatore Vecchio, Francesco Vecchio, Natale Rigano, Giuseppe e Maria Grazia Munnia; 4 anni per Giuseppe Longo, 3 anni e mezzo per Alessio Palermo e Roberto Palermo, 3 anni per Carlo Palermo.
L’inchiesta dei Carabinieri, sfociata nella retata dell’11 novembre 2020 con 24 arresti, ruota intorno la figura di Irrera, considerato il nuovo reggente del clan, ancora capeggiato dallo storico boss Galli. Nella sua rivendita di frutta e verdura, secondo la Distrettuale Antimafia di Messina, si gestivano le scommesse illegali sulle corse clandestine dei cavalli e si dirigevano gli altri affari degli uomini del clan, dalle estorsioni allo spaccio di droga.
Qualche giorno dopo il Tribunale del Riesame ha ridimensionato le esigenze cautelari, scarcerando diversi indagati. Ieri la Procura ha cristallizzato, confermandole, le ipotesi d’accusa per tutte. Sarà ora il giudice a definire la vicenda, con la sentenza di primo grado alla fine del processo abbreviato.