La Procura ha chiesto il giudizio immediato per il legale d'affari messinese e i professionisti arrestati con lui dalla Finanza lo scorso febbraio
Le ipotesi di reato sono cristallizzate, le cinque persone arrestate nell’operazione Default possono essere processate senza passare dal vaglio dell’udienza preliminare.
La pensa così la procura di Messina, che ha chiesto ed ottenuto il giudizio immediato per l’avvocato Andrea Lo Castro, il commercialista Benedetto Panarello, il legale Francesco Bagnato, l’imprenditore Giuseppe Barbera e Orazio Oteri. I cinque si presenteranno davanti ai giudici della II sezione a partire dal prossimo 11 giugno, difesi dagli avvocati Nino Favazzo, Lori Olivo, Antonello Scordo, Manuela Mancuso, Salvatore Silvestro, Alberto Gullino e Carmelo Peluso.
Al momento il processo comincia soltanto per loro; sono prossimi, infatti, i termini di scadenza delle misure cautelari adottate – i professionisti sono ai domiciliari – mentre per gli altri indagati, per i quali erano state adottate misure interditive e per gli indagati a piede libero- erano stati sospesi dall’attività economica – nono ci sono scadenze prossime.
Per gli altri undici indagati, quindi, la Procura ha chiuso le indagini, ha effettuato uno stralcio ma non ha ancora notificato loro altri passaggi processuali.
L’inchiesta, coordinata dal PM Francesco Massara e condotta dal GiCO della Finanza, ai comandi del T. Col. Jonhatan Pace, è sfociata negli arresti di febbraio scorso e svela i retroscena di almeno tre operazioni finanziarie, seguite da Lo Castro e da Panarello, che secondo gli investigatori avrebbero messo in piedi un vero e proprio sistema per per dirigere a proprio favore le traversìe delle imprese dei loro clienti, anche a costo di aggirare le norme. Bancarotta e riciclaggio le accuse più pesanti dalle quali dovranno difendersi.
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