Lo Forte: “La mafia barcellonese inizia a preoccuparsi delle collaborazioni con la giustizia”

Lo Forte: “La mafia barcellonese inizia a preoccuparsi delle collaborazioni con la giustizia”

Simona Arena

Lo Forte: “La mafia barcellonese inizia a preoccuparsi delle collaborazioni con la giustizia”

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mercoledì 10 Luglio 2013 - 12:01

Al termine dell’operazione Gotha 4 abbiamo rccolto le dichiarazioni del procuratore capo Guido Lo Forte che si è detto soddisfatto degli arresti portati a segno oggi da Polizia di Stato e Carabinieri, ma soprattutto per l’aria di cambiamento che si respira. Il numero degli imprenditori che collabora sta diventando significativo. La mafia si preoccupa di assicurare un aiuto economico a tutti i detenuti per distoglierli dall’idea della collaborazione

“Oggi sono stati arrestati gli esecutori e i quadri intermedi , ma anche le strutture di vertice. E bisogna sottolineare che tra gli arrestati molti sono al 41 bis e vi sono rimasti perché ha retto l’impianto accusatorio”. È soddisfatto il procuratore Guido Lo Forte che ad un anno di distanza dall’operazione Gotha3, torna a parlare dei passi avanti fatti dalla procura peloritana per sgretolare le fondamenta della famiglia mafiosa del barcellonese. “La gente ha capito che si fa sul serio e si sta registrando un fenomeno del tutto inedito. Un numero sempre crescente di imprenditori, operatori economici e commercianti che denuncia e collabora con le forze dell’ordine. Si è fatta più strada di quella che era possibile sperare. Ce n’è ancora da fare perché permangono ampi spazi di timore e umiltà. Ma il numero degli imprenditori che collabora sta diventando significativo.

CON L’OPERAZIONE GOTHA 4 A CAPO DELLA MAFIA BARCELLONESE VEDIAMO SPUNTARE I NOMI DI DUE INCENSURATI, COSA STA CAMBIANDO?

Con l’operazione di oggi viene confermata la struttura gerarchica dell’organizzazione mafiosa barcellonese e la capacità di influenza di elementi pensanti che si trovano al 41 bis. Ma soprattutto emerge la preoccupazione dei vertici di tutelare gli interessi generali. Primo tra tutti quello di assicurare un aiuto economico a tutti i detenuti per distoglierli dall’idea della collaborazione. La mafia barcellonese sta cominciando a preoccuparsi seriamente delle collaborazioni e dello sfaldamento che finora non era mai esistito.

AVETE PARLATO DI LIBERAZIONE DALLA MAFIA NEL TERRITORIO NEL BARCELLONESE.

È ancora presto per parlare di liberazioni. L’operazione di oggi dimostra che c’è un tentativo di rigenerazione costante dei quadri esecutivi e intermedi evidenziato dal fatto che si tratta di persone che da decenni e decenni respirano Dna mafiosi. Ma di certo non si potrà più parlare di reale dominio del territorio.

LA MAFIA E’ QUINDI PIU’ LONTANA ANCHE DALLE ISTITUZIONI?

La mafia strutturata come quella barcellonese ha la sua ragion d’essere nel controllo del territorio e le estorsioni servono non solo ad acquisire denaro ma anche a imporre il proprio dominio. Nella fase successiva durante la quale i soldi bisogna farli girare occorrono dei contatti con l’imprenditoria. Tramite l'imprenditoria possono esserci contatti anche con la pubblica amministrazione. Questo non cessa, ma la capacità di infiltrazione è proporzionale alla capacità di egemonia che si ha sul territorio.

Un commento

  1. Due sono le buone notizie da festeggiare, la prima è la capacità investigativa della magistratura inquirente e della polizia giudiziaria, che facciano capo al grandissimo procuratore Guido LO FORTE, la seconda è il periodo seguente di Simona VENTURA ” Un numero sempre crescente di imprenditori, operatori economici e commercianti che denuncia e collabora con le forze dell’ordine. ” Il procuratore ha aperto il faro su alcune attività di COSA NOSTRA messinese, una è quella dei RIFIUTI e della discarica di Mazzarà Sant’Andrea. R E N A T O sindaco e i Consiglieri Comunali tutti devono fare la loro parte, devono chiedere chiarezza sui bilanci di ATO3 MESSINA e di MessinAmbiente, sui 40 milioni di euro destinati da Palazzo Zanca annualmente all’ATO3 MESSINA. I BILANCI evono essere pubblicati nel sito del Comune, non ci bastano le sintesi dei costi del piano finanziario.

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