Semtenza vicina per i 7 giovani arrestati a luglio 2013 dai Carabinieri. Gestivano la rete di pusher che si rifornivano a Mangialupi.
Rivedere la sentenza di primo grado, riducendo le condanne emesse il 14 marzo scorso dal Gup Monica Marino alla fine del processo abbreviato. E’ questa la richiesta avanzata ieri mattina dall’accusa alla Corte d’Appello che si sta occupando dell’operazione Loser sul giro di droga tra Gravitelli e Camaro San Paolo. Per la sentenza bisognerà aspettare il nuovo anno: dopo l’arringa dell’accusa, il processo è stato aggiornato al prossimo 20 gennaio.
Il verdetto di primo grado era stato pesante: la pena più alta, 13 anni e 10 mesi inflitta a Daniele Nasso, 13 anni e 2 mesi a Marco La Torre, 12 anni e 10 mesi a Francesco Esposito e 6 anni e 10 mesi a Marcello Cirisano, Simona Costa, Nunzio Micali e Filippo Pennestrì.
Altri sette imputati avevano scelto il rito ordinario. Quindici gli arresti dei Carabinieri, nel blitz del luglio 2013.
L’indagine invece era partita nel giugno 2009 quando una manovra azzardata attira l’attenzione di una pattuglia su una Cinquecento a noleggio. Alla guida, un giovane pusher del centro arrestato con un panetto di hashisc. Da lì gli investigatori hanno ricostruito i suoi contatti e quelli di una rete “gemella”. Gli spacciatori si dividevano i due quartieri del centro ma si rifornivano entrambi a Mangialupi.