Cade l'accusa di mafia per altri 35 indagati, pioggia di prescrizioni per le truffe agricole, processo a Patti per quelle successive al 2018
Messina – Si assottiglia l’elenco degli imputati per le truffe Agea sui Nebrodi, rispetto all’ultimo stralcio dell’operazione Nebrodi, l’inchiesta della Dda sulle truffe per i fondi comunitari sui terreni agricoli e gli interessi nel settore dei clan di Tortorici.
Le truffe Agea
Oltre ai due processi già in corso, nati dalle due tranche principali delle operazioni Nebrodi, ieri si sono aggiunti altri cinque imputati che devono rispondere di truffe agricole, truffe che si sarebbero consumate tra il 2018 e il 2022. Si tratta di una parte dei 35 imputati andati oggi al vaglio preliminare della GUP di Messina, Ornella Pastore, chiamata a esaminare le ipotesi d’accusa che la Direzione distrettuale antimafia aveva cristallizzato, dopo l’operazione Nebrodi 1. Una sorta di stralcio di quella maxi inchiesta insomma, che vedeva in elenco sia i presunti “capi” delle truffe, i referenti dei clan e i prestanome, per lo più familiari, coinvolti nelle truffe Agea realizzati dichiarando come a pascolo terreni mai affittati realmente o con contratti d’affitto irregolari.
Cade l’accusa di mafia
Alla fine del vaglio preliminare la giudice Pastore ha ridimensionato di molto il quadro: cade l’aggravante mafiosa e i fatti commessi prima del 2018 vengono dichiarati prescritti (la discovery della Procura andava dal 2010 fino al 2022). In sostanza la Giudice per l’udienza preliminare si è allineata alla sentenza del Tribunale di Patti che alla fine del processo Nebrodi 1 ha fatto cadere l’accusa di mafia per uno dei nuclei familiari indiziati dagli inquirenti, le così dette “nuove famiglie”.
Processo per le truffe dopo il 2018
Alcuni sono stati totalmente prescritti, mentre soltanto per 5 imputati restano in piedi le accuse legate ai contributi chiesti ed erogati dopo il 2018. Sarà ora il Tribunale di Patti a stabilire se sono colpevoli, alla fine del processo di primo grado che comincerà il prossimo 6 febbraio, che riguarderà: Giuseppa Santa Armeli Moccia, Simone Crascì, Antonino Faranda, Rosario Attilio Lucio Crascì e Mirko Talamo. A rappresentare l’Accusa era il Pm della Dda Francesco Massara, mentre nelle difese sono stati impegnati gli avvocati Laura Todaro, Antonio Amata, Nino Favazzo, Sandro Pruiti, Tino Celi, Fabio Armeli Iapichino, Nicola Verderico, Enrico Giardinieri, Salvatore Mancuso, Carmelo Occhiuto, Anna Aversa e Alvaro Ryolo.
Tutti i nomi
Ecco l’elenco dei 35 indagati iniziali, residenti tra Tortorici, l’hinterland, Caltagirone, le province di Catania ed Enna: Giuseppe Davide Amarù, Santa Giuseppa Armeli Moccia, Mark Ermes Barberi, Giovanna Belfiore, Davide Brugaletta, Merilin Antonina Calà Lesina, Daniele Campisi, Vincenzo Coci, Angelo Cocuzza, Rosario Lucio Attilio Crascì, Mirko Dolcemaschio, Antonino Faranda (classe ’97), Antonino Mattia Faranda,Settimo Ivan Faranda, Andrea Favazzo, Fabio Ferrera, Andrea Gallo, Vito Gamiddo, Salvatore Giallanza, Sebastiano Iuculano, Giovanni Giuseppe Liuzzo Scorpo, Giacomo Lombardo, Antonietta Messina, Carmelo Messina, Luigi Messina, Paolo Messina, Antonio Miceli, Giacomo Montemagno, Iosif Marian Nicolae, Cristian Rotondo, Mirko Talamo, Salvatore Tizza, Giuseppe Valerio Labia.